Delia Viscusi – Tristezza
Non sono una macchina da guerra, io ho un cuore, un’anima, dei sentimenti e non ho un tasto off-on.
Non sono una macchina da guerra, io ho un cuore, un’anima, dei sentimenti e non ho un tasto off-on.
Lasciami! Lasciami! Io son troppo puro per te, non mi toccare! Non era proprio ora divenuto perfetto il mio mondo? La mia pelle è troppo pura per le tue mani! Lasciami! Stupido, balordo ottuso d’un giorno. Non è la mezzanotte più chiara? I signori della terra devono essere i più puri, i più sconosciuti, i più forti, le anime di mezzanotte sono più chiare e profonde di qualunque giorno. O giorno, tu brancichi verso di me! Cerchi a tastoni la mia felicità. Son per te ricco, solitario, un tesoro solitario, una camera dei forzieri? O mondo, tu vuoi me? Son io per te montano? Son per te spirituale? Son per te divino? Ma giorno e mondo, voi siete troppo goffi, abbiate mani più accorte, tendetele verso una più profonda felicità, verso una più profonda infelicità, tendetele verso qualche Dio. Non tendetele verso di me. La mia infelicità, la mia felicità, è profonda, o giorno bizzarro. Ma io non sono un Dio, non l’inferno di un Dio, profondo è il suo dolore.
La vita con te non è stata gentile, regalandoti tanti schiaffi, perché è dura con chi è forte. Non nasconderti, sii fiero di piangere, perché le lacrime rivelano un cuore buono e vero.
Aspetto. Aspetto il passare del tempo e con ogni secondo muore la speranza, la speranza che non voglio avere come una stampa di certezza sull’anima.Non soffro più, ma aspetto ancora.Aspetto che si spezzi il credo nel mio cuore.Aspetto di non accorgermi più dei gabbiani che volano sul cielo.Aspetto di vedere i colori del tramonto e non la montagna dietro quale riposa il sole.Aspetto il momento in cui non aspetto più…
Il mondo gira e nulla si ferma, se non il cuore dove l’abbiamo lasciato.
Ci sono dolori che il cuore non sa lasciare andare, ci sono lacrime che ricordo al cuore la mia sofferenza.
Ci sono lacrime che neanche la pioggia riesce a nascondere!