Valerio Varaldo – Tristezza
Sono nato per la notte… e lei per me.
Sono nato per la notte… e lei per me.
Non esiste nostalgia più grande di ciò che non è mai accaduto.
Lasciami stare nella mia tristezza, nel mio crogiolo di speranze ormai appassite, lascia che il fuoco che ha arso a lungo diventi cenere. Lasciami qui, in balia del tempo che scorre inesorabile, lascia che il vento mi accompagni dolcemente in un altro luogo. Non cercarmi ancora, non chiamarmi, da lì non c’è ritorno. La giovinezza con le sue gioie e aspettative è presto andata, tutti prima o poi vanno via, anche quel sorriso che per ultimo rimase con me. Lei, ecco, solo lei, la solitudine, eterna compagna di sempre, lei rimane, fa parte di me, è intrinseca nel mio divenire. Per lei gli altri mi hanno lasciato e ora anche tu le cedi il posto, lasci Lei a burlarsi di me.
Anche le persone più forti hanno un limite. Anche loro soffrono, ma sono brave a nasconderlo.
La sofferenza si nutre sempre di sofferenza.
Puoi fingere di essere felice ma la tristezza è lì sempre con te fissa nell’animo, e si vede tra il viso e le tue parole.
Un po’ tutti dovrebbero vivere la solitudine: per capire cosa si prova ed evitare di farla provare.
Non esiste nostalgia più grande di ciò che non è mai accaduto.
Lasciami stare nella mia tristezza, nel mio crogiolo di speranze ormai appassite, lascia che il fuoco che ha arso a lungo diventi cenere. Lasciami qui, in balia del tempo che scorre inesorabile, lascia che il vento mi accompagni dolcemente in un altro luogo. Non cercarmi ancora, non chiamarmi, da lì non c’è ritorno. La giovinezza con le sue gioie e aspettative è presto andata, tutti prima o poi vanno via, anche quel sorriso che per ultimo rimase con me. Lei, ecco, solo lei, la solitudine, eterna compagna di sempre, lei rimane, fa parte di me, è intrinseca nel mio divenire. Per lei gli altri mi hanno lasciato e ora anche tu le cedi il posto, lasci Lei a burlarsi di me.
Anche le persone più forti hanno un limite. Anche loro soffrono, ma sono brave a nasconderlo.
La sofferenza si nutre sempre di sofferenza.
Puoi fingere di essere felice ma la tristezza è lì sempre con te fissa nell’animo, e si vede tra il viso e le tue parole.
Un po’ tutti dovrebbero vivere la solitudine: per capire cosa si prova ed evitare di farla provare.
Non esiste nostalgia più grande di ciò che non è mai accaduto.
Lasciami stare nella mia tristezza, nel mio crogiolo di speranze ormai appassite, lascia che il fuoco che ha arso a lungo diventi cenere. Lasciami qui, in balia del tempo che scorre inesorabile, lascia che il vento mi accompagni dolcemente in un altro luogo. Non cercarmi ancora, non chiamarmi, da lì non c’è ritorno. La giovinezza con le sue gioie e aspettative è presto andata, tutti prima o poi vanno via, anche quel sorriso che per ultimo rimase con me. Lei, ecco, solo lei, la solitudine, eterna compagna di sempre, lei rimane, fa parte di me, è intrinseca nel mio divenire. Per lei gli altri mi hanno lasciato e ora anche tu le cedi il posto, lasci Lei a burlarsi di me.
Anche le persone più forti hanno un limite. Anche loro soffrono, ma sono brave a nasconderlo.
La sofferenza si nutre sempre di sofferenza.
Puoi fingere di essere felice ma la tristezza è lì sempre con te fissa nell’animo, e si vede tra il viso e le tue parole.
Un po’ tutti dovrebbero vivere la solitudine: per capire cosa si prova ed evitare di farla provare.