Andrea Munaretto – Tristezza
Vago per la città, come un corpo senz’anima,con le lacrime agli occhi e senza una meta, tanto ormai una meta non c’è più.
Vago per la città, come un corpo senz’anima,con le lacrime agli occhi e senza una meta, tanto ormai una meta non c’è più.
Sono stanca di piangere. Voglio un sogno in cui credere e un bacio che mi accarezzi il cuore.
Il fragore dell’onda copre il pandemonio dei miei pensieri.
Improvvisamente lo vedo quasi correre attraverso la stanza e ritrovo le sue braccia intorno a me. È così doloroso a volte stare vicini. Sì, lo è, quando si è lontani spesso anche il dolore si allontana.
Quando hai sofferto e hai superato, il dolore non spaventa. Ora sai che puoi farcela, ma questo lo pensi quando ci sei fuori; e quando invece ci sei dentro ti senti morire alla stesso modo della volta precedente e la paura di non farcela e di non vincere è tanta! Quando la paura ti prende, guardati dietro e ricorda che già una voltahai vinto, puoi vincere ancora!
A spaventarmi non sarà il freddo dell’inverno: posso sempre coprirmi bene. A spaventarmi sono i venti gelidi che sprigionano le anime fredde del mondo.
Racchiudo le mie speranze nel domani. Oggi è troppo presto per ricominciare. Oggi fa ancora troppo freddo nel mio cuore.