Cristiana Tognazzi – Uomini & Donne
Sono del parere che se gli uomini usassero il cervello tanto quanto usano l’uccello, diventerebbero anche più intelligenti delle donne, ma possiamo stare tranquille, perché non succederà mai.
Sono del parere che se gli uomini usassero il cervello tanto quanto usano l’uccello, diventerebbero anche più intelligenti delle donne, ma possiamo stare tranquille, perché non succederà mai.
Le donne come me hanno solo un volto. Non piegano la testa per convenienza ne per azzittire una situazione. Quelle come me lottano e si fanno in mille pezzi se è necessario. Non hanno paura di una parola di troppo, ne quando la ricevono ne quando devono regalarla. Non temono le conseguenze e fanno solo ciò che sentono giusto. Amano, aiutano e lasciano e distruggono se vengono ferite. Le donne come me hanno bisogno di avere vicino persone vere e decise. Amano il carattere e la determinazione nelle persone. Quelle come me fanno paura per la troppa intelligenza e coerenza. Spesso messe da parte per donne di facili valori, ma ricercate troppo tardi quando ci si rende conto che un letto caldo non basta se non si ha qualcuno che sa scaldarci il cuore.
Le persone sono come canzoni: alcune ti accarezzano il cuore, altre ti spaccano i timpani.
Trasporto della posta, trasporto della voce umana, trasporto di immagini tremolanti. In questo secolo, come in altri, i nostri più grandi progressi hanno sempre l’unico scopo di mettere gli uomini in contatto.
Un seno rifatto si riconosce al volo, mettendo in crisi tutto quello che c’è d vero in quel corpo. Ne vale la pena?
Aspettavano chi per prima avesse avuto l’istinto di mordere la preda, lasciando pensieri incontrollati, si sfioravano e si guardavano mentre le carni si accendevano sui brividi nascosti dagli occhi del mondo, e lì su quella mela ancora bagnata di bocche si cela l’impronta del loro primo complotto.
Certo che le donne sono un’altra razza. Con la bandana o gli sguardi catarifrangenti da Barbie, con le grandi pance davanti o con l’uomo sbagliato addosso, innamorate di un gatto o tradite dall’ombra della felicità, abbandonate all’angolo di una piazza o tagliate da un improvviso dolore, si fermano un istante per piangere, poi sollevano il capo e riprendono la strada. Sono maestre di dignità le donne. Non bisogna lasciarsi distrarre dall’ondeggiare dei fianchi se vogliamo capire qualcosa di loro, dobbiamo soltanto guardarle negli occhi perché i loro occhi dicono quello che le bocche sanno tacere. Sì, le donne sono un’altra razza. Spesso ci camminano a fianco così leggere che neanche ce ne accorgiamo. Quasi sempre, però, ci precedono e basterebbe solo seguirle per capirne di più. Seguirle con poco orgoglio e molto rispetto. Per essere più uomini. Un po’ più uomini, almeno.