Anna Maria D’Alò – Abitudine
Se l’abitudine diventa rassegnazione, metterà le sue radici.
Se l’abitudine diventa rassegnazione, metterà le sue radici.
L’arte non appartiene a chi la crea, ma è un dono di chi la sa guardare.
Il dubbio è l’attesa di una domanda senza risposta.
Uno sguardo malinconico cela una lacrima prigioniera.
Ogni volta che la luna cede il posto al sole è una rinascita.
Non arrenderti mai! Spesso l’ultima chiave è quella che apre le porte che non sei riuscito ad aprire con tutte le altre.
L’abitudine è la più infame delle malattie, perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte.Per abitudine si vive accanto a persone odiose, si impara a portare le catene a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto. L’abitudine è il più spietato dei veleni perché entra in noi lentamente, silenziosamente e cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza, e quando scopriamo d’averla addosso ogni gesto s’è condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci.