Filippo Oddo – Vita
E quando cala la sera che mi accorgo ancor di più d’amare la vita.
E quando cala la sera che mi accorgo ancor di più d’amare la vita.
La vita non è mai perfetta per nessuno, anche in mezzo alla pioggia troviamo sempre un riparo, come in un pianoforte c’è sempre qualche corda che si può spezzare, adattandoci possiamo suonare ugualmente e tirare fuori un’ottima melodia.
Sappiamo che un uomo può leggere Goethe o Rilke la sera, può suonare Bach e Schubert, e poi, il mattino dopo, recarsi come niente fosse al proprio lavoro ad Auschwitz.
E poi tiri le somme, ti accorgi che ti resta solo un pugno chiuso senza nessuna certezza. Ti accorgi che non tutto è come sembra, che la vita nasconde tante mele marce dietro splendenti e luccicanti sorrisi finti. Ti accorgi che la cattiveria è come la gramigna, si propaga a vista d’occhio; “rapidamente e ovunque” ed è difficile distruggere. Perenne e insolente s’infiltra dovunque. E tu sei lì che guardi incredulo, sei lì e non sai che pesci prendere. Sai solo che questa realtà non ti appartiene, sai che qualunque cosa accada, la tua vita la edificherai sopra altri principi, altri fattori, altri valori; “cose semplice e veritiere”, cose umili e rispettose. Niente al mondo ti costringerà a non gestire la tua vita nel modo che vuoi, eliminando dalla radice “melme ed erbacce” che non vuoi e non sai concepire.
A volte sentiamo il bisogno di sentirci “nuovi”, di tracciare percorsi diversi e, nello stesso istante, avvertiamo la paura di attraversare quell’oltre e di farci del male. Occorre capire che qualsiasi prova rappresenta un passo necessario. Perché la vita è un incessante ricerca di equilibri dove ognuno dei quali non è altro che l’insieme dei nostri disequilibri.
Ci sono persone che sono “Fogli” di un libro chiamato “Vita” e altre che diventano “Capitolo” della nostra “Vita”.
Perché amo la vita? L’amo perché senza di essa non esisterei, e vivere è ciò che più mi piace.