Elisabetta Quaratino – Vita
Se guardi la tua immagine riflessa in uno specchio, vedi ciò che appari. Ma se riesci a guardare oltre lo specchio, vedi te stesso e ciò che realmente sei.
Se guardi la tua immagine riflessa in uno specchio, vedi ciò che appari. Ma se riesci a guardare oltre lo specchio, vedi te stesso e ciò che realmente sei.
Tutto ciò che accade oggi nel mondo sembra non riguardarmi. La vita da questi occhi, da questo corpo e da queste orecchie è vissuta e vista in maniera limitata rispetto all’infinita varietà del reale, ma non ho che me stessa come finestra sul mondo, dunque è solo con questi occhi e con questa testa che potrò raccontare, me li dovrò far bastare.
La vita di una persona può essere paragonata benissimo ad una persona che pesca, tu ti siedi e in base al materiale che puoi mettere, getti qualcosa nell’acqua, puoi aspettare un’ora prima di raccogliere qualcosa, può essere una foglia, come può essere piccolo pesce, come può essere un grosso pesce. Puoi anche aspettare solo dieci secondi e raccogliere una rete piena e dopo non trovare più niente, come puoi non trovare niente per anni e proprio quando stai per arrenderti scopri che la rete poteva già essere piena da un pezzo, allora trovi una soluzione. L’unica cosa che conta davvero è non arrendersi mai, non montarsi la testa e quindi non abbuffarsi e conoscere. Non credere, non esiste la parola credere, dietro ad essa si nascondono sempre dubbi… conoscere che la pazienza è sovrana e il tempo è giudice.
Ci sono persone negative che passano il tempo sprecando la loro vita e non fanno nulla per essere felici, o quantomeno serene.
La casa è il luogo del cuore e la famiglia le uniche persone che per sempre ne faranno parte. Casa può essere rifugio sicuro o mura che si stringono: in ogni caso non c’è più grande gioia che nel dolce ritornarvi.
Inevitabilmente ogni ci confrontiamo con una realtà diversa dalla nostra.Inevitabilmente ogni giorno percepiamo pensieri e gesti che sono al di là delle nostre abitudini.Inevitabilmente vorrei poter capire l’una e l’altra parte di me.
La vita è la palingenetica obliterazione dell’io trascendentale che si infutura nell’archetipo prototipo dell’autocoscienza cosmica.