Cesare Pavese – Vita
A che serve passare dei giorni se non si ricordano?
A che serve passare dei giorni se non si ricordano?
Puoi tu domandare ad un infelice la cui vita si spegne a poco a poco per un’insidiosa malattia, puoi tu chiedergli di troncare con una pugnalata la sorgente della vita? Il male che mina le sue forze non gli toglie nello stesso tempo il coraggio di liberarsene?
“Lascio che siano gli altri a dare un nome alle mie” storie “che sia amore, che sia amicizia, che sia passione, che sia furbizia, che sia un’avventura, che sia una piccola scottatura, che sia tutto quello che cercavo oppure solamente un passatempo passeggero a me non importa, è vita. Ripeto, è vita! Prima di dare un nome a ogni cosa bisogna imparare a viverla in ogni sua sfumatura.”
Sono tutte le nostre fragilità a renderci esseri umani, se fossimo invincibili non temeremmo né sofferenza né morte e allora la vita perderebbe ogni significato per la quale vale la pena di rischiare.
La vita è un’attesa tra un esame e l’altro.
Lo so, sono subentrato nella tua vita quasi di prepotenza, ma se ci sono riuscito, è perché forse aspettavi qualcuno che lo facesse. Il tempismo che ho avuto è pessimo ed ho invaso i tuoi spazi e rubato il tuo tempo. Ma non è forse nel momento meno opportuno, che nascono le cose più belle? Quelle non programmate, fuori dal nostro controllo, che ci fanno riscoprire il piacere delle piccole cose.
Si arriva ad un punto della nostra vita in cui si capisce che nulla è per sempre. Il dolore, la felicità, le amicizie, gli amori, siamo un continuo cambiamento, una metamorfosi interminabile. Ma è proprio questo che ci fa andare avanti, l’essere consapevoli che la nostra vita è una sfida, un’ardua battaglia per la nostra felicità. Come un’araba fenice l’uomo deve rinascere dalle proprie ceneri, riprendere in pugno la propria esistenza e colmare i buchi lasciati da qualcuno che non è più degno di essere al nostro fianco. Ciò che ci blocca, tuttavia, è ciò che il cambiamento può portare. È la consapevolezza di lasciare il certo per l’incerto, l’ora per il poi, la nostra vita per un’altra vita. Ma a cosa serve ancorarsi a qualcosa che non si sente più proprio? A qualcosa che non ci appartiene e che ci fa vivere in un limbo di dolore? A questo punto non bisogna fare altro che osare! Prendiamo il coraggio di fare un grosso respiro e voltare pagina. È questa la vita per me: rigenerazione.