Yann Martel – Abitudine
L’uomo si abitua a tutto, persino ad uccidere.
L’uomo si abitua a tutto, persino ad uccidere.
Sostituisco la parola alla parolaccia.
Spesso la luce del giorno nasconde l’anima sofferente tra anime indifferenti.
Esco spesso di sera per essere partecipe alla vita. Lo faccio spesso, per sentirmi parte di questo mondo. Anche il sole mi fa compagnia.
Se impieghi il tuo presente, per scavare nel tuo passato, il futuro te lo vedrai negato.
Spesso è con la massima superficialità che vengono inflitte le ferite più profonde.
Spesso non ce ne rendiamo conto, ma siamo “malati di abitudine”. Chi è abitudinario accetta qualsiasi cosa, qualsiasi dolore. Per abitudine si vive accanto a persone odiose, che ci sono indifferenti, si impara a portare le catene, a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, si è impotenti nel reagire. L’abitudine è il più spietato dei veleni, entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce poco a poco nutrendosi della nostra vita, e quando ce ne rendiamo conto è ormai troppo tardi, ogni nostro gesto è condizionato, continuiamo ad “amare”, per abitudine, una persona “estranea”.