Lev Nikolaevic Tolstoj – Abitudine
Non esistono condizioni tali a cui l’uomo non possa fare abitudine, in particolare se vede che coloro che lo circondano vivono nello stesso modo.
Non esistono condizioni tali a cui l’uomo non possa fare abitudine, in particolare se vede che coloro che lo circondano vivono nello stesso modo.
C’è sempre un ragazzo più bello, più biondo, più alto e più amabile di me. Io sono soltanto quello dolce, molto dolce, e tranquillo, troppo tranquillo.
Si guarda spesso il giardino del vicino senza preoccuparsi di curare il proprio.
Viviamo, di solito, con il nostro essere ridotto al minimo; la maggior parte delle nostre facoltà resta addormentata, riposando sull’abitudine, che sa quel che c’è da fare e non ha bisogno di loro.
Nella nostra società si è sviluppata una sorta di abitudine, quella di disdegnare le percezioni. Il pensiero è indissolubilmente legato alle emozioni. Unendo le due cose si ottiene un pensiero collettivo scialbo, che a sua volta crea un mercato del sentimento sempre più vario, supportato da assuefatti sempre più poveri.
La cosa più difficile da interpretare, oggi, è la naturalezza di ciò che ci circonda…
Non mi piace ricordare, chiamare a gran voce un ricordo e isolarlo dalla compagnia sterminata di tutte le cose che dimentico.