Isabel Milù – Abitudine
L’unico momento in cui iniziare a preoccuparsi sul serio è quando ti sembra di avere sempre ragione.
L’unico momento in cui iniziare a preoccuparsi sul serio è quando ti sembra di avere sempre ragione.
Non riesco a lasciarmi scivolare le cose addosso. Mi piace fingere sia così, una di quelle che “non mi vuoi più nella tua vita? Perfetto, perché io non ti volevo nella mia” ma la verità è che non lo sono. La verità è che quando qualcuno mi abbandona, non riesco a fare a meno di interrogarmi sul perché l’abbia fatto, se magari avrei potuto fare qualcosa per impedirlo, se, se, se… Non ci riesco proprio a fregarmene, magari mi sembra sia così; ma poi arriva la sera e tutto mi piomba addosso come un enorme macigno sul cuore e posso solo ripetermi “devo andare avanti; e in un modo o l’altro ci vado. Brutta malattia, la fragilità.
Ci sono legami impossibili da spezzare.
L’abitudine è l’abitudine, e non si può sbatterla fuori dalla finestra: bisogna, a forza di persuasione, farle scendere le scale un gradino alla volta.
Non mi piace ricordare, chiamare a gran voce un ricordo e isolarlo dalla compagnia sterminata di tutte le cose che dimentico.
Chi sa dire la verità al momento giusto, si risparmia la discesa brutale.Chi troppo teme la verità, si ritrova a fingere e finge molto male!
E alla fine tutti, infondo abbiamo bisogno di certezze.
Non riesco a lasciarmi scivolare le cose addosso. Mi piace fingere sia così, una di quelle che “non mi vuoi più nella tua vita? Perfetto, perché io non ti volevo nella mia” ma la verità è che non lo sono. La verità è che quando qualcuno mi abbandona, non riesco a fare a meno di interrogarmi sul perché l’abbia fatto, se magari avrei potuto fare qualcosa per impedirlo, se, se, se… Non ci riesco proprio a fregarmene, magari mi sembra sia così; ma poi arriva la sera e tutto mi piomba addosso come un enorme macigno sul cuore e posso solo ripetermi “devo andare avanti; e in un modo o l’altro ci vado. Brutta malattia, la fragilità.
Ci sono legami impossibili da spezzare.
L’abitudine è l’abitudine, e non si può sbatterla fuori dalla finestra: bisogna, a forza di persuasione, farle scendere le scale un gradino alla volta.
Non mi piace ricordare, chiamare a gran voce un ricordo e isolarlo dalla compagnia sterminata di tutte le cose che dimentico.
Chi sa dire la verità al momento giusto, si risparmia la discesa brutale.Chi troppo teme la verità, si ritrova a fingere e finge molto male!
E alla fine tutti, infondo abbiamo bisogno di certezze.
Non riesco a lasciarmi scivolare le cose addosso. Mi piace fingere sia così, una di quelle che “non mi vuoi più nella tua vita? Perfetto, perché io non ti volevo nella mia” ma la verità è che non lo sono. La verità è che quando qualcuno mi abbandona, non riesco a fare a meno di interrogarmi sul perché l’abbia fatto, se magari avrei potuto fare qualcosa per impedirlo, se, se, se… Non ci riesco proprio a fregarmene, magari mi sembra sia così; ma poi arriva la sera e tutto mi piomba addosso come un enorme macigno sul cuore e posso solo ripetermi “devo andare avanti; e in un modo o l’altro ci vado. Brutta malattia, la fragilità.
Ci sono legami impossibili da spezzare.
L’abitudine è l’abitudine, e non si può sbatterla fuori dalla finestra: bisogna, a forza di persuasione, farle scendere le scale un gradino alla volta.
Non mi piace ricordare, chiamare a gran voce un ricordo e isolarlo dalla compagnia sterminata di tutte le cose che dimentico.
Chi sa dire la verità al momento giusto, si risparmia la discesa brutale.Chi troppo teme la verità, si ritrova a fingere e finge molto male!
E alla fine tutti, infondo abbiamo bisogno di certezze.