Jean-Paul Malfatti – Abitudine
A volte facciamo certe cose proprio sapendo che tanto non avranno né strascichi né futuro… solo per abitudine o qualsiasi altro sentimento diverso dall’amore.
A volte facciamo certe cose proprio sapendo che tanto non avranno né strascichi né futuro… solo per abitudine o qualsiasi altro sentimento diverso dall’amore.
La penna: la mia arma di difesa e d’attacco quando sono fuori dal tatami.
Se la tristezza è troppa e non ti permette di trovare sollievo in niente, alza la testa e guarda il cielo. Vedrai che tra poco sentirai il tuo cuore sorridere e lasciarsi toccare da un reciproco sentimento di affetto e stima tra te e le stelle che illuminano le tue notti e danno un senso più realistico ai tuoi sogni.
Ho l’abitudine di essere discreto solo per ciò che mi viene confidato; per quello che vengo a sapere da solo la mia curiosità, confesso, è senza limiti.
Il perché solo pochi momenti rimangono impressi, i pochi di cui ci ricordiamo, da cui traiamo insegnamenti, è troppo sottile da capire. Eppure ve ne sono stati tanti altri non migliori ma diversi da cui imparare. In ogni modo questo è quello che siamo. Momenti diversi, unici, eppure semplici, come aprire una porta, ma comunque unici. Sono questi che si attaccano alla pelle, ancora da formarsi, si cuciono dove non possiamo toccarli, a malapena vederli e svaniscono ma mai abbastanza.
Non scrivo per lasciare un qualcosa di me, ma perché ho voglia di parlare con…
Vedevo d’improvviso una nuova faccia dell’Abitudine. Fino a quel momento l’avevo considerata soprattutto come un potere distruttivo che sopprime l’originalità e addirittura la coscienza delle percezioni; ora la vedevo come una divinità temibile, così inchiodata a noi, con il suo viso insignificante così confitto nel nostro cuore che si stacca da noi, se ci volge le spalle, questa divinità che quasi non distinguevamo ci infligge sofferenze più terribili di qualsiasi altra e allora diventa crudele come la morte.