Mario Zucca – Accontentarsi
Un giorno portai alla maestra una mela e lei mi diede un bacio. Il giorno dopo le portai un’anguria ma lei non capì.
Un giorno portai alla maestra una mela e lei mi diede un bacio. Il giorno dopo le portai un’anguria ma lei non capì.
La vita è un lungo racconto per fortuna! Ognuno ha la propria penna per scrivere le proprie pagine con le proprie decisioni e filosofie giornaliere, quindi decidiamo noi cosa scrivere, siamo noi i protagonisti della nostra vita.Il racconto è fatto da mille pagine, che come specchi riflettono ciò che siamo diventati durante il nostro tragitto. Si raccontano di gioie, di dolori, di successi ma anche di dure sconfitte di illusioni, mettendo a nudo ciò che siamo, è una ricerca continua con mille ragioni di viverla giorno per giorno e attimo per attimo i momenti belli perché non torneranno mai più.
Ho sognato di te e nel sogno sapessi com’è stato bello, peccato che dopo me…
Anche se oggi vivo senza di lei, non sono comunque mai solo, perché so che lei esiste, da qualche parte.
Struggersi guardando la vera gioia fanciullesca brillare negli occhi dei bambini, che ci pare irraggiungibile…
Il vento che sospinge le vele della mia scrittura è la brezza della ricerca, un’indagine volta alla comprensione del perché all’improvviso, quando il sole è alto, le vele spiegate e il respiro di tutto l’universo pare sospingermi, d’un tratto, senza preavviso alcuno, esso possa cessare, piantandomi in asso nel bel mezzo di un ragionamento, di una proposizione.Oggi ulula malinconico, e tiepido fà scivolare lieve la mina ma tutto ad un tratto non sò più che dire… ecco è successo ancora.
L’invisibile lo percepiamo, l’inesistente lo immaginiamo, ciò che abbiamo lo dimentichiamo.