Sandra Piogia – Cielo
A fare un cielo non ci vuole poi tanto, basta il cuore con gocce di anima per assaporare la felicità.
A fare un cielo non ci vuole poi tanto, basta il cuore con gocce di anima per assaporare la felicità.
Se si potesse, vorrei scrivere nel cielo tutti i miei sogni e dopo anni vederli li, ricordarli, e se almeno uno d’essi si è realizzato scrivere vicino ad esso con una penna rossa: ecco un’altra gioia nella mia vita!
Il cielo registra in un suo rotolo ogni storia personale e la sintetizza nel DNA.
Crediamo che gli angeli volano, ma guai a pensarlo. Crediamo che loro ci guardino da lassù, certo che no, quelli sono i satelliti e le web cam. Crediamo che gli angeli non mangiano o non siano vivi ma spiriti, quella è solo comoda fantasia; gli angeli camminano sono uomini in carne ed ossa, respirano, mangiano, vivono e qualcuno a volte un po’ bastardo, ma restano angeli. Sono uomini che ancora sostengono questi pezzi di società ormai caduta a pezzi; uomini che pur sbagliando credono ancora nel prossimo, hanno “vesti” di pelle e cuore e aiutano il prossimo perché ancora nell’umana follia ci credono provando dolore.
Conservare nel cuore le persone è un atto d’amore infinito anche verso se stessi a prescindere da quello che merita chi neanche sa che esisti. Tu hai amato? Bene, allora c’è da essere orgogliosi di questo ma bada bene, solo orgogliosi e non sottomessi ai propri sentimenti. Non si può mancare di rispetto a se stessi assolutamente; non si amerebbe ne la vita e ne chi merita di farne parte e si verrebbe meno al rispetto per se stessi.
Il cielo sotto la terra.
Ma intanto la noce [una noce di nuvola, è detto prima] aveva partorito e svolto il più nero e feroce nembo che si vedesse da un pezzo in qua. Parve che si avventasse direttamente sul campanile, unico desto in quella vasta calura pomeridiana sprovveduta, per soffocarvi la squilla. Ma lì fu respinto, inzeppato su sé medesimo come un furioso che venga a scontrar la corsa e la rabbia su due saldi pugni. Di steso ch’era, crescente ad aduggiar cielo e terra, ribollì come la risacca del mare, rifluì e impennò il suo precipizio in una colonna da sfondare il firmamento.