Henri Beyle Stendhal – Abitudine
Nulla rende lo spirito angusto e geloso come l’abitudine di fare una collezione.
Nulla rende lo spirito angusto e geloso come l’abitudine di fare una collezione.
La famiglia e le “buone abitudini” in generale sono come un velo dietro cui ripararsi per vivere sicuri, ma non necessariamente felici.
L’abitudine a fare ricorso a segni di identificazione esteriori, piuttosto che alla conoscenza effettiva della persona, pervade ogni contesto sociale.
Non esistono condizioni tali a cui l’uomo non possa fare abitudine, in particolare se vede…
E poi ci sono quei momenti in cui sei felice, non ti manca nulla, hai tutto quello che ti serve, come le attenzioni, l’affetto e la dolcezza. Ma non ti basta, perché ti manca qualcosa che il cuore sa, e non lo rivela con le parole ma con i gesti.
Il tempo rende giustizia, quando ormai è troppo tardi.
L’abitudine è la più infame delle malattie, perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte.Per abitudine si vive accanto a persone odiose, si impara a portare le catene a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto. L’abitudine è il più spietato dei veleni perché entra in noi lentamente, silenziosamente e cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza, e quando scopriamo d’averla addosso ogni gesto s’è condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci.