Dacia Maraini – Abitudine
Viaggio molto per vincere la mia tentazione alle abitudini. Le abitudini accorciano il tempo, i cambiamenti lo allungano.
Viaggio molto per vincere la mia tentazione alle abitudini. Le abitudini accorciano il tempo, i cambiamenti lo allungano.
Ho un brutto vizio. Terribile. Di fidarmi ancora delle persone.
Chiedere scusa è una delle scuse più facili che per alcuni diventa facilmente un vizio.
Le cose complicate vengono scartate come in un processo di selezione naturale, così come le persone. Si tende a scegliere quelle semplice, pacate, che non creano problemi, che non hanno crisi esistenziali né crolli emotivi, le si sceglie convinti di poter viaggiare poi in un fiume di tranquillità.Per questo delle persone difficili ci si dimentica, le si accantona, si tende ad evitarle così da non sentirsi troppo pressati dalla loro presenza.Ed io ho saltato questa fase della selezione naturale. Come per un difetto genetico, come se ricoperta da una coltre di ghiaccio tanto spessa da non permettermi di guardare oltre o di riprendere calore, io cado in errore.Cerco l’errore, la difficoltà, la strada in salita, il sasso nella scarpa, gli occhi gonfi ed il cuore impazzito. Mi emoziono quando non devo, piango mentre tutti sorridono, sorrido tra i fiumi di lacrime. Io mi nutro degli scarti di chi seleziona per un’evoluzione perfetta della specie. Cerco negli angoli, nel buoi dei disastri. Cerco i fallimenti, gli sconfitti, i ritirati.Cerco chi mi somiglia. Cerco il mio errore perfetto.
È tutta una catena… devo essere solo… quando sono solo divento triste… quando divento triste bevo… quando bevo scrivo.
I cambiamenti possono spaventare, ma sono stimolanti, mentre le abitudini sono letali.
L’immagine di una persona sconosciuta risulta offusca, ma nel momento in cui la incontri la tingi con i colori più adatti all’apparenza.