Giulia Carcasi – Acqua
Essere pioggia non è facile. Devi concederti solo alle terre che hanno bisogno di te, altrimenti allaghi.
Essere pioggia non è facile. Devi concederti solo alle terre che hanno bisogno di te, altrimenti allaghi.
Ci vuole pazienza. Prima o poi passa il vento e si va. Si va nel verso giusto, che poi, forse, è proprio quello sbagliato, chissà… Sì, prima o poi passa il vento, arriva un soffio e ti regala un po’ di movimento.Per me è arrivato all’uscita di una di quelle mattinate tutte uguali. Ho scontrato una magia. E da quel giorno è cambiato tutto. Perché, a volte, ti serve un passo falso per capire come si cammina e dopo prendi il via… Ti serve un inciampo, poi metti un piede dietro all’altro e non cadi, no, stavolta no, hai trovato equilibrio. Ed è una gran conquista.
Il mare, il suo odore, ho un mare dentro, e arriva quando sembra andato via.
Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere.
Scrivere è qualcosa di intimo, più intimo del sesso, quello lo si fa uno incastrato all’altro, si fa senza studiare il corpo che si ha di fronte, dentro. Scrivere è spogliarsi di fronte a qualcuno, lasciarsi spogliare così, nudi e in piedi, pieni di difetti di carne.
Piove così tanto che pure il gatto, che di solito non gliene frega niente di…
Voi amate il mare, capitano? – Si! L’amo! Il mare è tutto. Copre i sette decimi del globo terrestre; il suo respiro è puro e sano; è l’immenso deserto in cui l’uomo non è mai solo, poiché sente fremere la vita accanto a sé. Il mare non è altro che il veicolo di un’esistenza straordinaria e prodigiosa; non è che movimento e amore, è l’infinito vivente, come ha detto uno dei vostri poeti. Infatti, signor professore, la natura vi si manifesta con i suoi tre regni: minerale, vegetale, animale. Quest’ultimo vi è largamente rappresentato da quattro gruppi di zoofiti, da tre classi di articolati, da cinque classi di molluschi, da tre di vertebrati, dai mammiferi, dai rettili e dalle innumerevoli legioni di pesci, che contano oltre tredicimila specie, di cui un decimo soltanto appartiene all’acqua dolce. Il mare è il grande serbatoio della natura, è dal mare che il globo è, per così dire, incominciato, e chissà che non finisca in lui. Ivi è la calma suprema. Il mare non appartiene ai despoti. Alla sua superficie essi possono ancora esercitare diritti iniqui e battersi, divorarsi, recarvi tutti gli orrori della terra; ma trenta piedi sotto il suo livello, il loro potere cessa, la loro influenza si estingue, tutta la loro potenza svanisce! Ah! signore, vivete, vivete nel seno del mare! Qui soltanto è indipendenza, qui non riconosco padroni, qui sono libero!