Nicola Dell’Aquila – Anima
Non esiste pensiero che possa cancellare quello che la mia anima sente.
Non esiste pensiero che possa cancellare quello che la mia anima sente.
Non sei forte se trovi la luce nella luminosità, ma sei forte se riesci a…
Una delle prove dell’immortalità dell’anima é che moltitudini innumerevoli vi hanno creduto… come hanno creduto che la terra fosse piatta.
Mentre gli altri volano io osservo… osservo la luna… è lì che voglio andare.
In quei momenti dove il silenzio in mezzo al verde e la natura ti priva…
Quando l’anima non è felice è gli manca la luce dell’amore, piange, perché in quella mancanza c’è la frustrazione del corpo, che non vede, né sente, il suono delicato dello spirito.
Mai assecondare troppo la propria solitudine: si finisce con l’amare il proprio carnefice.
Non sei forte se trovi la luce nella luminosità, ma sei forte se riesci a…
Una delle prove dell’immortalità dell’anima é che moltitudini innumerevoli vi hanno creduto… come hanno creduto che la terra fosse piatta.
Mentre gli altri volano io osservo… osservo la luna… è lì che voglio andare.
In quei momenti dove il silenzio in mezzo al verde e la natura ti priva…
Quando l’anima non è felice è gli manca la luce dell’amore, piange, perché in quella mancanza c’è la frustrazione del corpo, che non vede, né sente, il suono delicato dello spirito.
Mai assecondare troppo la propria solitudine: si finisce con l’amare il proprio carnefice.
Non sei forte se trovi la luce nella luminosità, ma sei forte se riesci a…
Una delle prove dell’immortalità dell’anima é che moltitudini innumerevoli vi hanno creduto… come hanno creduto che la terra fosse piatta.
Mentre gli altri volano io osservo… osservo la luna… è lì che voglio andare.
In quei momenti dove il silenzio in mezzo al verde e la natura ti priva…
Quando l’anima non è felice è gli manca la luce dell’amore, piange, perché in quella mancanza c’è la frustrazione del corpo, che non vede, né sente, il suono delicato dello spirito.
Mai assecondare troppo la propria solitudine: si finisce con l’amare il proprio carnefice.