Anna Maria D’Alò – Arte
La natura quando tocca la sua follia dipinge un’esplosione di colori sulla tela dell’universo.
La natura quando tocca la sua follia dipinge un’esplosione di colori sulla tela dell’universo.
L’urlo aggredisce, il silenzio ferisce. La vita è rumore, il silenzio è la cenere dopo il fuoco del frastuono.
In un libro ci sono le impronte di chi lo ha scritto e le impronte di chi lo ha sfogliato.
Ognuno dovrebbe essere portatore di luce dell’altro, per dileguare il buio.
La letteratura, come tutta l’arte,è la confessione che la vita non basta.
Da Carmelo Bene, abbiamo appreso l’arte del disapprendere,dello sperpero dell’arte, della generosità autentica di chi è uscito dalla catena di montaggio. Dobbiamo a questo genio la lezionedi un arte che non consola, che non si arruffiana con il potere,che considera l’individuo non come facente parte di un socialecatalogato e omologato. Quando lo ascolti non sai cosa voglianodire quei testi. Il fatto è che nell’istante in cui Carmelo Benepronuncia una parola, in quell’istante, tu sai cosa vuol dire,un istante dopo: non lo sai più. Così il significato del testoè una cosa che percepisci, si, ma nella forma aereadi una sparizione. Lui diventa quelle parole e quelle parolenon sono più parole, ma voce. E suono che accadediventa ciò che accade, e dunque tutto… e il resto non è più niente.
Ci sono istinti e istanti che non si possono contenere quando si ama.