Michele Rondoni – Cielo
Soave e pura scende dal cielo, agl’occhi ed allo spirito il suo candore dona per cogliere negl’attimi l’istinto della vita. Quanto è bello tutto fermare e ad essa con incanto guardare.
Soave e pura scende dal cielo, agl’occhi ed allo spirito il suo candore dona per cogliere negl’attimi l’istinto della vita. Quanto è bello tutto fermare e ad essa con incanto guardare.
Lei arriverà candida pura e immacolata come sempre, guardarla ondeggiare e danzare su se stessa, standosene dietro hai vetri e notare che la città assume lo stesso colore, la gioia dei bambini che giocano felici e l’impronta dei passi che tracciano il percorso.Si, che bella la neve che a fiocchi vien giù.
E nel cielo, ai miei occhi indaco di purezza, ripongo misteri del sentire… addormento paure terrene e volo nella dimensione più vicina all’assoluto!
Ma intanto la noce [una noce di nuvola, è detto prima] aveva partorito e svolto il più nero e feroce nembo che si vedesse da un pezzo in qua. Parve che si avventasse direttamente sul campanile, unico desto in quella vasta calura pomeridiana sprovveduta, per soffocarvi la squilla. Ma lì fu respinto, inzeppato su sé medesimo come un furioso che venga a scontrar la corsa e la rabbia su due saldi pugni. Di steso ch’era, crescente ad aduggiar cielo e terra, ribollì come la risacca del mare, rifluì e impennò il suo precipizio in una colonna da sfondare il firmamento.
Nasce la notte quando il giorno è già morto da un pezzo.
Le lune dei giorni a venire hanno visi feroci, appese a cieli di nera sabbia…
Nuvole al vento, nuvole che vagano senza una meta, come pensieri eterei e senza tempo,…