Afrin Jahan – Destino
Cambiare il destino per sconfitta è la sconfitta più grande.
Cambiare il destino per sconfitta è la sconfitta più grande.
La vita insegna che ciò che non puoi superare si può aggirare.
Come il ferro in disuso arruginisce, cosi l’inazione sciupa l’intelletto.
Se adopera spesso l’Anello per rendersi invisibile, sbiadisce: infine diventa permanentemente invisibile e cammina nel crepuscolo sorvegliato dall’oscuro potere che governa gli Anelli.
Ricordati che le stelle di notte non luccicano solo per chi cerca la strada di ritorno.
Garantisco io per la mia sorte.
Muti e soli. Ce ne stavamo rintanati in noi stessi. Compagni di pasto e di dolori. Panni stesi ai due capi di un filo. Pale eoliche che si intersecano solo in un punto, quello della loro ingenuità ferita. Rami diversi di uno stesso albero che si cibano di linfa di modi gentili e affetto fuso.
La vita insegna che ciò che non puoi superare si può aggirare.
Come il ferro in disuso arruginisce, cosi l’inazione sciupa l’intelletto.
Se adopera spesso l’Anello per rendersi invisibile, sbiadisce: infine diventa permanentemente invisibile e cammina nel crepuscolo sorvegliato dall’oscuro potere che governa gli Anelli.
Ricordati che le stelle di notte non luccicano solo per chi cerca la strada di ritorno.
Garantisco io per la mia sorte.
Muti e soli. Ce ne stavamo rintanati in noi stessi. Compagni di pasto e di dolori. Panni stesi ai due capi di un filo. Pale eoliche che si intersecano solo in un punto, quello della loro ingenuità ferita. Rami diversi di uno stesso albero che si cibano di linfa di modi gentili e affetto fuso.
La vita insegna che ciò che non puoi superare si può aggirare.
Come il ferro in disuso arruginisce, cosi l’inazione sciupa l’intelletto.
Se adopera spesso l’Anello per rendersi invisibile, sbiadisce: infine diventa permanentemente invisibile e cammina nel crepuscolo sorvegliato dall’oscuro potere che governa gli Anelli.
Ricordati che le stelle di notte non luccicano solo per chi cerca la strada di ritorno.
Garantisco io per la mia sorte.
Muti e soli. Ce ne stavamo rintanati in noi stessi. Compagni di pasto e di dolori. Panni stesi ai due capi di un filo. Pale eoliche che si intersecano solo in un punto, quello della loro ingenuità ferita. Rami diversi di uno stesso albero che si cibano di linfa di modi gentili e affetto fuso.