Agostino Degas – Economia e Finanza
Prima di tutto dobbiamo essere un buon esempio per noi stessi. In conseguenza di ciò, lo saremo anche per gli altri.
Prima di tutto dobbiamo essere un buon esempio per noi stessi. In conseguenza di ciò, lo saremo anche per gli altri.
Non puoi fare una buona economia con una cattiva etica.
Mi piace molto pensare e assai poco credere. Amo arrivarci da solo alle cose. Non mi piacciono le verità preconfezionate. Amo conoscere e capire gli altri ed evito di giudicarli. Apprezzo chi “è” ed evito chi “ha”. Sono tollerante e rispettoso con tutti, salvo che con gli intolleranti ed arroganti, quelli che hanno sempre la “loro” verità in tasca e la vogliono imporre agli altri. Amo il destino che ciascuno di noi si costruisce ogni giorno con i propri pensieri e le proprie scelte. Amo il mio cuore che danza con gioia al ritmo della vita. Che intuisce oggi ciò che la ragione capirà domani.
I corrotti ci saranno sempre ma se sono a capo di una piccola banca non avremo un disastro planetario e loro non saranno così potenti da evitare la Legge.
Mentre l’economia dei consumi si concentra sulla produzione-acquisto-rapido smaltimento, la nuova economia della frugalità si fonda maggiormente sulla produzione in proprio, sulla rinuncia al superfluo e sul ristabilire la rete di relazioni che permetta di vivere in una comunità. Vivere in modo frugale non vuole dire privarsi di tutto ma recuperare quello che si è perso mentre si rincorrevano falsi miti consumistici. La semplicità volontaria implica il consumare meno e meglio, in modo intelligente e consapevole, non il consumare meno e basta.
Beh, è normale che l’Italia e la sua economia vadano a puttane se è costituita da pornostar e showgirl. La verità è che i politici ce l’hanno messa in culo già da quando c’era Cicciolina al parlamento.
Nel dopoguerra, le banche operavano con un capitale che valeva dal 20 fino al 30 percento dei loro impieghi (prestiti, investimenti). Sotto lo sguardo tollerante dei super Banchieri centrali, quella riserva di capitale è stata lasciata scendere alla vigilia della crisi fino al 3 percento. In sostanza le autorità competenti hanno permesso che le banche si comportassero come un consumatore che si compra la casa mettendoci appena il 3 percento di risparmi propri, e per il resto investendo denaro preso a prestito.