Albert Camus – Destino
Creare è dare una forma al proprio destino.
Creare è dare una forma al proprio destino.
Spesso è inutile essere puntuali: il destino è sempre più veloce.
Più tardi, a scuola, era lei che riusciva dove fratelli e cugini fallivano, a lei il maestro invariabilmente chiedeva di fornire la spiegazione corretta. Non solo leggeva, la leggeva il Libro Sacro. Non si accontentava di dire semplicemente ciò che pensava, ma si misurava con l’opinione generale per plasmarsi, come una stella cadente affrontava le tenebre inespicabili per definirsi. E guai a quelli che contraddicevano la sua lettura dell’universo; guai a chiunque cercasse di discutere la sua interpretazione dell’eternità, perché lei demoliva i loro argomenti senza preoccuparsi della loro umiliazione. Era insopportabile. Quando i suoi cugini protestavano contro la sua spietatezza, lei si meravigliava. Non preferite la verità al vostro orgoglio? Chiedeva spalancando gli occhi.
Non sono poche le volte in cui siamo spinti a seguire i nostri istinti, le nostre passioni e i nostri sentimenti, mettendo il cuore davanti alla ragione anche quando siamo ben consci delle possibili conseguenze che potranno scaturirne.
Destino: pagina di un libro ancora da sfogliare.
Com’è strana la gelosia, unisce e divide in un attimo.
È inutile prendersela con tutti e con il mondo, siamo solo noi gli autori del nostro destino.