Aldous Leonard Huxley – Felicità
Davanti a una prospettiva di felicità permanente e invariata non indietreggerebbero forse tutti, per il terrore di morire di noia?
Davanti a una prospettiva di felicità permanente e invariata non indietreggerebbero forse tutti, per il terrore di morire di noia?
Non importa dove siamo, con chi siamo, cosa facciamo. Basta stare insieme, è questo che mi rende felice. Un tuo abbraccio, un tuo bacio, i tuoi occhi che si specchiano nei miei. È questa la felicità; è questa la mia, la nostra, favola.
Felicità… ti ho riconosciuta dal passo con cui ti allontanavi.
Dio mi ha dato un altro motivo per vivere. Dio mi ha dato un motivo per svegliarmi la mattina. Dio mi ha dato un motivo per superare le difficoltà. Dio mi ha donato lei che ora è la mia stella. Dio mi ha reso felice anche se non lo meritavo…
Ti manco un pochino? Sai, è quel “pochino” che mi serve per esser Felice.
Non ho mai provato molta avversione per quelle illusioni inoffensive che tendono a renderci più felici.
Angolo di cielo e respiri. L’aria ti accarezza le labbra, ti entra nel naso e immagini il suo percorso: prima lungo il collo, poi giù fino ai polmoni finché non esplode per contaminare ogni parte del tuo corpo. La senti scivolare fredda e pura lungo le braccia, trattieni il fiato qualche secondo per ascoltarne il sapore. Sa di stelle, anzi, sa di sorgente o meglio, sa di qualcosa di indefinibile.