Alessandro D’Avenia – Filosofia
Il mio cervello si è trasformato in una telecamera, perché il cuore potesse rivedere in qualsiasi momento il più bel film mai girato sulla faccia della Terra.
Il mio cervello si è trasformato in una telecamera, perché il cuore potesse rivedere in qualsiasi momento il più bel film mai girato sulla faccia della Terra.
Odio vedere le donne soffrire, amo vederle piangere, vederle sorridere.
Il tempo è l’origine di tutte le aberrazioni.
Cosa c’è di male nel voler essere felice? Spiegatemelo perché non riesco a capirlo. E ogni volta che ci provo mi ritrovo in un cesso a vomitare sangue, mentre la mia testa prende a vorticare in un baratro senza fine. Di colpo mi ritrovo il cuore invecchiato, pieno di piaghe e contusioni, mentre quella bambina cerca di non essere soppressa, cerca di non naufragare in quel lago di dolore… Ma io ormai già non ci sono più…
Il guardiano sorveglia, ma chi sorveglia il guardiano?
Amo il calore che c’è nell’aria prima di Natale, il profumo di caldarroste nell’aria, le mille speranze delle persone, l’amore nella scelta dei regali. Amo tutto del Natale tranne il suo passaggio, perché quando passa Natale non c’è più così tanto calore nell’aria, le caldarroste non profumano più allo stesso modo, le speranze diminuiscono, l’amore diminuisce: è forse l’attesa la cosa più bella rispetto alla meta.
Il pregiudizio è la massima semplificazione del pensiero: il non-pensiero.