Alessandro Guglielman – Poesia
La poesia è momenti.A volte ride, a volte ama, a volte sogna;a volte riflette e piange.
La poesia è momenti.A volte ride, a volte ama, a volte sogna;a volte riflette e piange.
La penna in mano ad un poeta è la bacchetta magica del mago della dolcezza!
Tutti sono tra sé nel far dissimili di modo che ad alcuno di loro non par che manchi cosa alcuna di quella maniera, perché si conosce ciascun nel suo stilo essere perfettissimo.
Se la poesia non nasce con la stessa naturalezza delle foglie sugli alberi, è meglio che non nasca neppure.
Qualunque parola può essere rosa. Dai sempre una parola buona a chi ti sta accanto, le spine pungono te e chi le ascolta.
Il gioco dell’Universo. (Lo spirito amante della natura).La spiaggia brilla sotto le stelle ed il mare ne bagna le silenti propaggini. Un’onda giunge fino a me… e si ritrae: sembra che voglia rapirmi. Nuovamente torna ad accarezzare e lambire i miei piedi; gioconda sottrae la sabbia intorno facendo sì che io sprofondi un poco. Forse la spiaggia vuol farmi prigioniera? in un rapimento amoroso di amplessi marini? Sembra un gioco bellissimo, nel quale sono complici le acque ed i mille granelli di sabbia. Ma nel gioco male si addice la mia immobilità: fissa nello stupore incredulo. Tutto in torno si muove e accarezza fremendo il mio corpo. Perché rimango immobile? La natura mi chiama mi incita a vivere… a giocare… L’onda gaia continua il suo abbraccio e carezza sensuale la pelle del mio corpo stupito. La spiaggia non accetta la fissità del mio essere; fa vacillare i miei piedi, l’acqua marina che lenta si muove… Un attimo e tutte le membra son parte del mare. La spiaggia mi ha gettata nel grembo fluido della madre schiumosa. Il corpo sospira… si risveglia… miriadi di gocce salate distruggono il torpore. Adesso! la vita penetra in me. Ed io con impeto, al fine travolto, prendo parte al gioco dell’universo.
Dietro l’orgogliovelato un viso tristeUn cuore in tormentosensi di colpaNostalgia di una chaicchieratae di amica qual eri.Scusa per la parole volatesenza usare il cervello.Per quelle brutte dettesenza veramente pensarle.Scusami se ti ho feritoferendo anche me.Scusami non posso cancellarlema posso chiederti sinceramente”scusa”.
La penna in mano ad un poeta è la bacchetta magica del mago della dolcezza!
Tutti sono tra sé nel far dissimili di modo che ad alcuno di loro non par che manchi cosa alcuna di quella maniera, perché si conosce ciascun nel suo stilo essere perfettissimo.
Se la poesia non nasce con la stessa naturalezza delle foglie sugli alberi, è meglio che non nasca neppure.
Qualunque parola può essere rosa. Dai sempre una parola buona a chi ti sta accanto, le spine pungono te e chi le ascolta.
Il gioco dell’Universo. (Lo spirito amante della natura).La spiaggia brilla sotto le stelle ed il mare ne bagna le silenti propaggini. Un’onda giunge fino a me… e si ritrae: sembra che voglia rapirmi. Nuovamente torna ad accarezzare e lambire i miei piedi; gioconda sottrae la sabbia intorno facendo sì che io sprofondi un poco. Forse la spiaggia vuol farmi prigioniera? in un rapimento amoroso di amplessi marini? Sembra un gioco bellissimo, nel quale sono complici le acque ed i mille granelli di sabbia. Ma nel gioco male si addice la mia immobilità: fissa nello stupore incredulo. Tutto in torno si muove e accarezza fremendo il mio corpo. Perché rimango immobile? La natura mi chiama mi incita a vivere… a giocare… L’onda gaia continua il suo abbraccio e carezza sensuale la pelle del mio corpo stupito. La spiaggia non accetta la fissità del mio essere; fa vacillare i miei piedi, l’acqua marina che lenta si muove… Un attimo e tutte le membra son parte del mare. La spiaggia mi ha gettata nel grembo fluido della madre schiumosa. Il corpo sospira… si risveglia… miriadi di gocce salate distruggono il torpore. Adesso! la vita penetra in me. Ed io con impeto, al fine travolto, prendo parte al gioco dell’universo.
Dietro l’orgogliovelato un viso tristeUn cuore in tormentosensi di colpaNostalgia di una chaicchieratae di amica qual eri.Scusa per la parole volatesenza usare il cervello.Per quelle brutte dettesenza veramente pensarle.Scusami se ti ho feritoferendo anche me.Scusami non posso cancellarlema posso chiederti sinceramente”scusa”.
La penna in mano ad un poeta è la bacchetta magica del mago della dolcezza!
Tutti sono tra sé nel far dissimili di modo che ad alcuno di loro non par che manchi cosa alcuna di quella maniera, perché si conosce ciascun nel suo stilo essere perfettissimo.
Se la poesia non nasce con la stessa naturalezza delle foglie sugli alberi, è meglio che non nasca neppure.
Qualunque parola può essere rosa. Dai sempre una parola buona a chi ti sta accanto, le spine pungono te e chi le ascolta.
Il gioco dell’Universo. (Lo spirito amante della natura).La spiaggia brilla sotto le stelle ed il mare ne bagna le silenti propaggini. Un’onda giunge fino a me… e si ritrae: sembra che voglia rapirmi. Nuovamente torna ad accarezzare e lambire i miei piedi; gioconda sottrae la sabbia intorno facendo sì che io sprofondi un poco. Forse la spiaggia vuol farmi prigioniera? in un rapimento amoroso di amplessi marini? Sembra un gioco bellissimo, nel quale sono complici le acque ed i mille granelli di sabbia. Ma nel gioco male si addice la mia immobilità: fissa nello stupore incredulo. Tutto in torno si muove e accarezza fremendo il mio corpo. Perché rimango immobile? La natura mi chiama mi incita a vivere… a giocare… L’onda gaia continua il suo abbraccio e carezza sensuale la pelle del mio corpo stupito. La spiaggia non accetta la fissità del mio essere; fa vacillare i miei piedi, l’acqua marina che lenta si muove… Un attimo e tutte le membra son parte del mare. La spiaggia mi ha gettata nel grembo fluido della madre schiumosa. Il corpo sospira… si risveglia… miriadi di gocce salate distruggono il torpore. Adesso! la vita penetra in me. Ed io con impeto, al fine travolto, prendo parte al gioco dell’universo.
Dietro l’orgogliovelato un viso tristeUn cuore in tormentosensi di colpaNostalgia di una chaicchieratae di amica qual eri.Scusa per la parole volatesenza usare il cervello.Per quelle brutte dettesenza veramente pensarle.Scusami se ti ho feritoferendo anche me.Scusami non posso cancellarlema posso chiederti sinceramente”scusa”.