Alessia Porta – Morte
Manifestiamo senza remora alcuna, il coraggio di recarci in luoghi di morte e dolore, quasi avessimo la necessità di sentirci partecipi di una tragedia.
Manifestiamo senza remora alcuna, il coraggio di recarci in luoghi di morte e dolore, quasi avessimo la necessità di sentirci partecipi di una tragedia.
Sei volato in cielo e sei esploso in infiniti pezzi che riecheggiano nei cuori di ognuno che abbia almeno una volta sentito il tuo nome!
La morte non è altro che un passaggio all’interno di un ciclo unitario, e non la vittoria della luce immortale sulle tenebre mortali.
Perché non è nella mera morte che gli uomini muoiono di più.
Intanto finché il Fato lo consente, stiamo uniti nell’amore: presto verrà la Morte con il capo coperto di tenebre.
Alla vigilia di uno dei miei compleanni sognai il mio decesso, ma, non so perché, mi svegliai nel momento dell’ultimo sospiro. Magari non fu un sogno. Forse, invece, fu uno dei tanti errori commessi dalla Signora Morte, oppure semplicemente non era ancora arrivata la mia ora.
Che belle le frecce! Scoccate dall’arco della vita, sembra poterne orientare la direzione come meglio si desidera; le frecce sono le emozioni che, puntualmente, scocchiamo perché sentiamo il profumo della vita… perché desideriamo quella vita. Però, non sempre le frecce scoccate puntellano la vita – o meglio – puntellano proprio come il mare quando giunge sulla sabbia e ne inverte i granelli. La freccia di Gianni avrebbe voluto “fermare” sulla terra il papà, eppure il mare aveva invertito l’emozione della vita. Comunque, una vita solo perché non compare non significa che scompare.