Alexandre Cuissardes – Morte
Della vita che ho passato rimetto il conto a voi, pagate i miei sospesi, compensate le mie mancanze aiutate chi ho lasciato.
Della vita che ho passato rimetto il conto a voi, pagate i miei sospesi, compensate le mie mancanze aiutate chi ho lasciato.
Basta un niente per trasformare tutto quello che hai dentro in una bomba che non aspettava che quell’attimo per esplodere.
La democrazia è cibo prezioso che va apprezzato e compreso ma troppo spesso è dato in pasto ai porci.
Chi la fa l’aspetti, ma se hai giusti agganci ed un buon avvocato non hai niente di male da aspettarti, puoi dormire tranquillo.
Luce vivida ti avvolge come un manto incantato e tu non senti più il vento gelido che ti scompiglia i capelli né il caldo soffocante che ricopre la tua pelle, stai lì, in balia degli eventi osservando la luce che c’è sopra di te che ti dà sicurezza, come una candela nel buio essa squarcia l’oscurità dentro la tua anima, inondandola di beatitudine. La morte.
Qual è la morte peggiore? Morire ucciso da un’arma da fuoco? Morire sul posto di lavoro? Morire in un incidente stradale? Morir di solitudine? Morire di una malattia incurabile? Morire suicida? Morire d’amore?
Continuano in troppi ad essere sicuri che “fare il proprio dovere” non possa portare qualcuno ingiustamente colpito ad esercitare il sacro diritto a difendersi.