Alexandre Cuissardes – Morte
Si avvicina l’ora, e sono solo. Chi la allontanerà da me quest’ora, se sono solo?
Si avvicina l’ora, e sono solo. Chi la allontanerà da me quest’ora, se sono solo?
In Italia ci sono persone che non restano vive per miracolo ma per loro disgrazia.
Il tuo ricordo batte incessantemente nella mia anima.La tua mancanza mi fa oscillare sullo striminzito limite che c’è tra realtà e ricordo. Piango lacrime piene di speranza vana, il non vedere il tuo volto mi fa vagare senza meta in un mondo buio. Non riesco a credere di piangere per te, ridurre la tua vita ad un attimo, la morte, è approssimativo: ricordarti con angoscia per la sola emozione che si prova a ritrovarsi senza speranze in un attimo è vana cosa. Voglio ricordarti per quel tanto bene che mi hai dato, voglio cancellare la tristezza con un colpo d’anima, il tuo volto deve darmi ancora una volta il sorriso, una gioia che mi rimembra come tu continui anche nella tua assenza a portare luce ai miei giorni. Grazie di tutto nonno!
Samira spalanca le braccia, afferra le mani degli angeli che la sostengono, si alza con loro verso il Nulla, il luogo dove inizia la fine. La fine di tutto e niente. La fine e l’inizio. Dove si trova Dio. Dove neppure Dio esiste più.
Non datemi dell’egoista io non sono più in grado di piangere per gli altri, con le ultime lacrime rimaste, piango solo per i miei dolori.
La giustizia dovrebbe essere affidata ai saggi, non a giudici ed avvocati.
Non so se con la morte gli occhi si chiudono per sempre o finalmente si aprono.