Alexandre Cuissardes – Morte
Si avvicina l’ora, e sono solo. Chi la allontanerà da me quest’ora, se sono solo?
Si avvicina l’ora, e sono solo. Chi la allontanerà da me quest’ora, se sono solo?
Chi si ostina dopo anni di malgoverno e mala opposizione a confermare al potere uomini bugiardi e presuntuosi, che danno il cattivo esempio, che fanno false promesse, che sono spesso disonesti ed impresentabili e quasi sempre incapaci, non ha più nessun diritto di criticare, non è diverso da loro, ne è complice.
Trascino stanca i miei passi lenti, mentre i ricordi invadono l’aria: ti rivedo madre, ti sento, ti odo; ma poi i ricordi svaniscono e torno sui miei passi, lentamente, stanca, senza ormai saper dove andare perché tu, faro della mia vita, ti sei spenta. E ancor oggi, nella mia strada buia e solitaria grido il tuo nome, Mamma.
Quando il nulla passerà sopra i miei passi, quando il mio respiro si perderà nel vento, ritornerò alla mia dimora. Nessun legno né metallo saranno il mio giaciglio, mi presenterò alla grande falce come un piccolo pezzo di terrache ritorna alimento. Tra pianti e sorrisi mi accoglierà in grembo.
Metti i tuoi ideali al primo posto nella tua vita, anche se molto probabilmente saranno loro a condurti alla morte.
È l’ambizione personale più che lo spirito di servizio ad avvicinare troppa gente alla politica.
Se devo morire, fatemi morire in una locanda.