Alexandre Cuissardes – Morte
Si avvicina l’ora, e sono solo. Chi la allontanerà da me quest’ora, se sono solo?
Si avvicina l’ora, e sono solo. Chi la allontanerà da me quest’ora, se sono solo?
Per quanto molti di noi si diano da fare per diventare come i politici loro riescono sempre ad inventare qualcosa di nuovo e di peggio dall’ultima trovata per riprendere le distanze.
Ci sono politici che pur essendo ridicoli non riescono a fare ridere, in compenso fanno pena e rabbia insieme.
Si ammazzano le spade con le accette, si ammazzano le accette con le frecce, ma alla fine in terra scorre sangue, né di spade né di accette né di frecce, i morti sono sempre gli stessi: sono persone.
Lui è morto, ha portato via con se il caldo, il sole. Io non lo so cosa c’è dopo la morte, so solo perchè mi ha rubato l’amore, adesso sono incavolata nera con lei, perchè lui era mio, perché me l’ha strappato dalle mani, forse dovrò saldare questo debito con la signora nera, forse capirà la mia rabbia, ma quando la incontrerò di sicuro mi restituirà ciò che è mio, allora lo sarà per sempre.
Quella donna è un pompiere, riesce a spegnere ogni fuoco dell’amore.
Samira spalanca le braccia, afferra le mani degli angeli che la sostengono, si alza con loro verso il Nulla, il luogo dove inizia la fine. La fine di tutto e niente. La fine e l’inizio. Dove si trova Dio. Dove neppure Dio esiste più.