Alexandre Cuissardes – Politica
I nostri politici pensano probabilmente in italiano ma parlano sicuramente una lingua incomprensibile, straniera.
I nostri politici pensano probabilmente in italiano ma parlano sicuramente una lingua incomprensibile, straniera.
I grillini minacciano di occupare la camera fino a mezzanotte. Speriamo che non debbano essere pagati gli straordinari ai commessi, visti gli stipendi. Si facciano dare le chiavi per chiudere loro quando se ne vanno. Oppure lascino pure aperto, tanto, come dice il proverbio: “in casa di ladri non si ruba”.
Nelle discussioni sul sistema capitalistico, coloro che sostengono la necessità di distribuire la ricchezza dimenticano l’importanza di crearla.
La democrazia si basa sul consenso,il consenso si basa sui voti,il politico per farsi eleggere ha bisogno dei voti,per avere i voti deve farsi apprezzare,per farsi apprezzare deve fare promesse,per cercare di mantenere le promesse deve spendere (o dare la colpa agli altri)per spendere ci vogliono i soldiper avere i soldi deve chiederli ai “finanziatori”e “pagare interessi”.Per avere i soldi “i finanziatori” devono prenderli ad altri.Il giro si chiude con chi paga,i cittadini.
Il senno del poi porta solo rimpianti, il senno del momento spesso è assente.
Il politico, è un attore che recita un suo copione gratis. Quando viene eletto, ti farà pagare il biglietto con le tasse.
Dedicato a Jim Morrison, Caravaggio, Modigliani, Dino Campana, Ligabue e tanti altri. Il suo peggio lo ha conosciuto lui, il suo meglio lo godiamo noi.