Alexandre Cuissardes – Tempi Moderni
Forse in Italia più che l’alcool ne ammazza le promesse mancate.
Forse in Italia più che l’alcool ne ammazza le promesse mancate.
Alle cose inutili si dà più importanza.
Ormai è diventato impossibile mettersi una mano sulla coscienza, siamo troppo impegnati a tenerle entrambe pronte a pararci il didietro.
Oggi la maggior parte degli studenti sostiene di voler diventare famosa, e lo dice con assoluta serietà. Vent’anni or sono un’affermazione simile sarebbe stata considerata piuttosto impudente. Nel corso di una generazione, tuttavia, i presupposti culturali si sono ribaltati. Negli anni’50 e’60 non si andava in giro raccontando di voler diventare famosi. Ci si accontentava di diventare medico o poliziotto. Se si diceva di voler diventare famosi, si doveva come minimo mettere in chiaro in quale campo, e così lo scopo da raggiungere veniva anteposto alla celebrità in sé. Adesso è diverso. Prima si decide di diventare famosi, poi, in seconda battuta, si valuta come. Che la fama di cui si gode sia merita è irrilevante o quasi. Nel peggiore dei casi, ci si accontenta di essere lo stronzetto di un reality-show, o, volendo scendere ancora più in basso, di commettere un crimine dai risvolti sensazionali. Io ho precorso questa evoluzione; è come se avessi sempre saputo che, un giorno, diventare famoso sarebbe equivalso a essere un individuo volgare. Ho sempre evitato la volgarità.
Le libertà non vengono date. Si prendono.
È vero che qualcuno, a volte molti tacciono. “Meglio esser vigliacchi vivi che eroi morti”, ma sarebbe meglio che non ci fossero vigliacchi e non ci fosse bisogno di eroi.
Oggi manca la fedeltà, l’essere umano non è fedele nemmeno a se stesso.