Alexandre Cuissardes – Vita
È passato il mezzogiorno, aveva fretta, si è fermato solo un secondo.
È passato il mezzogiorno, aveva fretta, si è fermato solo un secondo.
Altro giorno altro giro di giostra…Si corre sempre… si rincorrono i rapporti… si rincorrono i figli… si rincorrono le soluzioni ai problemi. E se ci si fermasse per un po’? Giusto per godere di questa vita che non dà il tempo di rendere tutto un po’ più palpabile… tutto un po’ più nostro e meno labile.E se dire “Basta” potesse arrestare tutto, riuscire a guardarsi intorno, riuscire ad essere senza pensieri solo per pochi minuti… tutto sembrerebbe infinito e interminabile… e se la forza di volontà nel volere che sia così, che siamo noi a decidere il “Come” e non i doveri e questa società non sarebbero tutti più liberi? Forse anche più felici… meno nevrotici… meno pazzi!Tutto avrebbe più senso!
Il non senso della vita: Ho abolito l’indignazione, scelgo il disgusto.
Nella vita prima o poi tutto si assesta. Chi deve pagare paga e chi deve ricevere finalmente avrà. Basta saper aspettare il tempo e il momento giusto. Basta fare le giuste mosse e ognuno avrà ciò che merita. La fretta non è parte di me ma l’intelligenza e la calma sono ottime alleate.
La vita è una lacrima che scende furtiva: tu fai di tutto per trattenerla, ma questa inesorabilmente ti scivola via.
Se vuoi ti presto le mie scarpe, ne hanno fatta di strada sai. I piedi fanno male e mentre osservi il mio camminare vago e giudichi, io proseguo nel mio sentiero tortuoso che è la vita. Se mi guardo indietro vedo distese di campi e risuoni di echi. Voci e ricordi che porto con me nel mio bagaglio come prova del mio percorso. Ho lasciato indietro il passato. Lui mi segue e mi perseguita convinto di rallentare il mio passo. Non lo posso ascoltare se voglio arrivare alla meta. E nel mio passato rivedo occhi che hanno letto dentro, bocche che hanno sputato addosso, mani che hanno accarezzato, ma che han saputo anche ferire. Le rughe del mio volto ne sono la prova. Le suole delle mie scarpe son consumate ormai. Ma per vedere il cielo e sentire il vento non mi servono più e se vuoi te le presto, così capirai che per giudicare la mia vita dovrai prima viverla come me. Nel mio presente ora non mi servono più le mie vecchie scarpe. Mi bastano le ali per spiccare il volo e sentire la vita tutta addosso, prima che scappi via e che sia finita.
Ho fame. Vegetali o carni fa lo stesso, devo poter sopravvivere.