Amedeo Rotondi – Morte
La nascita è il sonno dell’anima, è l’oblio; la morte è il risveglio.
La nascita è il sonno dell’anima, è l’oblio; la morte è il risveglio.
Ti sei chiesto quale è il senso del tuo essere? Lascerai questo mondo dopo aver dato un contributo, di cui ci sarà traccia o sei stato una inutile meteora?
Mi arrenderò solo alla morte… ma non è detto!
Perché la morte è un mistero oscuro… ci affascina, ci travolge, ci prende per mano e ci accompagna oltre la soglia della vita… e luce sarà anche per noi!
È male lasciarsi tanto assorbire dalla legge divina da dimenticare la legge umana. La morte appartiene a Dio soltanto. Con quale diritto gli uomini si valgono di una cosa sconosciuta?
Noi siamo un cipresso con due cime, mosse talvolta con impeto o dolcezza, dal vento del diverso pensare. La morte farà di noi una cima sola.
A 15 anni non si dovrebbe pensare alla morte, nemmeno sfiorandola. È un’età in cui si dovrebbe pensare soltanto al divertimento, eppure un ragazzo, un compagno di tutti, è morto. Perché? Potrebbe succedere a tutti noi. Non aveva anche lui il diritto di vivere la sua vita come facciamo noi? Possa essere la sua morte un insegnamento per tutti, che ci faccia aprire gli occhi su questo splendido mondo, che troppo spesso disprezziamo.