André Gide – Abitudine
Ho l’abitudine di essere discreto solo per ciò che mi viene confidato; per quello che vengo a sapere da solo la mia curiosità, confesso, è senza limiti.
Ho l’abitudine di essere discreto solo per ciò che mi viene confidato; per quello che vengo a sapere da solo la mia curiosità, confesso, è senza limiti.
L’abitudine rende la vita inerte e le giornate piovose anche se sono soleggiate.
L’abitudine fa parte del vivere. Anche se spesso ci viene posta come una chiusura al rinnovamento, in certe situazioni ci salva e ci aiuta a non “perderci” permettendoci di vivere in uno stato di serenità.
I messaggi scritti tra persone che non si conoscono prendono le sfumature e le intonazioni…
Alle volte ci è più facile essere compresi dagli sconosciuti che da chi ci ama, forse perché diamo per scontato che questi debbano comprenderci senza che sia loro data alcuna spiegazione e così ci impegniamo ad essere chiari con chi sappiamo che non deve per forza capirci.
Ho preso l’abitudine di abbracciarmi da sola! Ci sono sempre per me, quando mi chiamo non ho impegni, non mi infastidisco per la perdita di tempo, mi capisco, so perfettamente cosa voglio dire quando parlo confusamente tra i singhiozzi, mi scuso da me e non ci sono conseguenze, equivoci od offese quando do di matto. So compatirmi e tollerarmi quando sono odiosa fino all’inverosimile, ingestibile, villana e capricciosa. Ho preso l’abitudine di abbracciarmi da sola perché se dovessi aspettare che qualcuno lo faccia, morirei di freddo. Non ho a chi chiederli questi abbracci, ma dopo un po’ non se ne sente neppure la mancanza, o l’esigenza, si ha solo la percezione di un retrogusto che sa di calore e completezza quando se ne ricevevano; probabilmente, se ci fosse qualcuno a donarmeli, li rifiuterei non riconoscendone l’intenzione.
“Chi si accontenta gode”, ma desiderare il meglio non è peccato!