Andrea Bidin – Vita
Laddove uno spirito giudizioso e dunque “ribelle” sembra affacciarsi, un muro d’ipocrisia ed ignoranza vi si oppone con la veemenza di chi crede nelle proprie false illusioni.
Laddove uno spirito giudizioso e dunque “ribelle” sembra affacciarsi, un muro d’ipocrisia ed ignoranza vi si oppone con la veemenza di chi crede nelle proprie false illusioni.
La vita è una goccia che scava la pietra del viso.
La vita è un cammino durante il quale si incontrano un’infinità di crocevia. Ad ognuno di essi ci sarà chi lo attraversa velocemente, chi prosegue a destra, chi a sinistra, chi si ferma a pensare un breve istante e chi un po’ più a lungo. Coloro che allo stesso crocevia, nello stesso istante, scelgono la medesima direzione, potrebbero fare un breve o lungo tratto insieme, potrebbero diventare amici o solo conoscenti, innamorarsi o avere una semplice avventura, aiutarsi a vicenda o ignorarsi completamente e, ad ogni crocevia la storia si ripeterà. Tu presta molta attenzione e soffermati un po’ di più, se necessario, la tua vita e ogni tua decisione sono legate agli altri, oltre che a te stesso.
Nei personaggi che ho disegnato ho ritrovato le mie qualità e i miei difetti. Miei e della mia generazione, di chi mi sta vicino e di chi mi sta lontano.
È anche la luce scaturita dagli occhi di chi ci circonda che ci deve dare lo stimolo necessario a cercare la gioia in tutto ciò che facciamo. L’entusiasmo della vita è contagioso, dobbiamo solo lasciarci invadere da esso e vivere emozioni indimenticabili.
Non è vero che bisogna andare dove ci porta il cuore, bisogna andare dove abbiamo la volontà di restare per non andare più via.
Poichè, insomma, che cos’è l’uomo nella natura?Un nulla in confronto all’infinito, un tutto in confronto al nulla, un qualcosa di mezzo tra nulla e tutto. Infinitamente lontano dal poter comprendere gli estremi, la fine delle cose e il loro principio sono invincibilmente legati in un segreto impenetrabile per lui, che è ugualmente incapace di scorgere il nulla da cui egli è tratto e l’infinito da cui è inghiottito.