Angelo De Pascalis – Cielo
L’amore non è quel posto in cui rinchiudi i tuoi sogni, ma il cielo nel quale trovano il coraggio per alzarsi in volo.
L’amore non è quel posto in cui rinchiudi i tuoi sogni, ma il cielo nel quale trovano il coraggio per alzarsi in volo.
In fondo potremmo anche essere stelle cadenti cadute per sbaglio.
Il fenomeno che in seguito avrebbe preso il nome di Impulso ebbe inizio alle 15.03 del 1° ottobre, ora di New York. La definizione era naturalmente imprecisa, ma a dieci ore dall’evento quasi tutti gli scienziati in grado di farlo notare erano o morti o impazziti. In tutti i casi il nome contava poco. Quello che contava era l’effetto.
Siamo umili e il cielo ci proteggerà.
Ma intanto la noce [una noce di nuvola, è detto prima] aveva partorito e svolto il più nero e feroce nembo che si vedesse da un pezzo in qua. Parve che si avventasse direttamente sul campanile, unico desto in quella vasta calura pomeridiana sprovveduta, per soffocarvi la squilla. Ma lì fu respinto, inzeppato su sé medesimo come un furioso che venga a scontrar la corsa e la rabbia su due saldi pugni. Di steso ch’era, crescente ad aduggiar cielo e terra, ribollì come la risacca del mare, rifluì e impennò il suo precipizio in una colonna da sfondare il firmamento.
Il cielo è un farso vedere, dove finisce l’aria incomincia l’infinito.
C’era una stella che aveva paura della luce perché le portava sempre via la notte.