Anna Maria D’Alò – Stati d’Animo
La fantasia proietta ciò che si immagina e si desidera, ed è quasi come viverle nella mente e, a volte, anche nel cuore.
La fantasia proietta ciò che si immagina e si desidera, ed è quasi come viverle nella mente e, a volte, anche nel cuore.
Il mare restituisce ciò che non gli appartiene e l’uomo raccoglie sempre ciò che ha donato.
Avere qualcuno che anche senza dire una parola riesce a farci sentire al sicuro. Avere qualcuno che se piangi anche per una sciocchezza ha la delicatezza di capire che per te quella sciocchezza è invece importante. Avere qualcuno che mette da parte che quella cosa sia sciocca dando priorità assoluta solo al fatto che tu stia soffrendo e alle tue lacrime. Questo fa parte di una categoria di persone rarissime. Questo è avere quel tocco di classe nell’anima.
Ho combattuto e continuerò a combattere con tutte le mie forze, nessun male riuscirà a sconfiggermi, perché mi sono sempre aggrappata all’affetto dei mie cari, all’amore dei miei figli. E anche se sono stata segnata da quel male che si chiama “cancro”, io non gliela darò vinta, riuscirò a darmi sempre coraggio per affrontare qualsiasi paure e difficoltà. Ho tanta speranza nel cuore e forse anche questo mi ha dato la forza per non mollare in questo lungo tragitto. Questo percorso, mi è servito a capire tante cose e anche se porto tutto dentro; “continuo a sorridere” a combattere e a credere nel domani per me e per la mia famiglia.
Nel mio immaginario non c’è solo il compimento, c’è la tensione, lo spasmo, il prolungare, il confondere il piacere con una piccolissima punta raffinata di dolore, il rimandare, il fermarsi, il soffermarsi, l’imbarazzarsi, restare senza parole, restare preda. La mia voglia di dare, in realtà, è una forma di drastico egoismo, non è neppure, semplicemente, ricevere, ma è usurpare, rubare e depauperare. È un cavallo legato al giogo costretto a fare il giro, imbrigliato com’è, ma che s’incazza e s’imbizzarrisce e vuole scalciare. Tradurre ogni pensiero in parola mi è difficile; sono come il cavallo, con i paraocchi, non so dove me ne vado, vado perché mi sento tirare.
A volte odio stare in compagnia, non perché sono un solitario, ma perché spesso la gente unita, tira fuori il peggio di sé.
Il cielo ha il sapore dell’innocenza.