Annamaria Crugliano – Tristezza
Sono troppe lacrime non so contenerle… allora tieni bevile!
Sono troppe lacrime non so contenerle… allora tieni bevile!
Nessuno schiavo è più infelice di quello che mette al mondo figli destinati a essere schiavi.
Urla che non udrai mai scaturiscono come cascate nella mia testa. Maschera imperterrita stampata nel viso, e quel sorriso che nasconde l’insana voglia di scappare. Continuo a guardarmi attorno, e l’unica cosa che riconosco è un viso sconosciuto nel finestrino. Il mio viso.
Camminare su strade intrise di silenzio dove l’anima è accompagnata da un’armonia stridente che sconvolge il pensiero, vagare senza meta alla ricerca di note che siano l’incipit di un pezzo che non ha eguali, dove tutto sarà espressione di sé, senza riserve.
Tra la polvere diradata vedo delle ombre lontane, sembrano amiche… spero sia così.
C’è un malessere interiore nella mia anima. Soffro, soffro terribilmente l’assenza di alcuni familiari deceduti.Erano più che affetti e familiari. Erano come spiriti guida e in mancanza di loro, mi sento smarrito, senza bussola… con un dolore che non sono in grado di accettare.
Un cuore spezzato fa male, ma non smette un solo istante di battere. In silenzio guarisce e poi aspetta di tornare ad accendersi e a pulsare tumultuoso, perché lui sa che per quanto possa far soffrire, l’amore è l’unica cosa che ci rende vivi.