Annamaria Crugliano – Tristezza
E se avessi il tuo amore e poi non mi bastasse? Lottare per un sogno che non ti ha mai voluto amare e rendersi conto che non ti poteva bastare mai… mi farebbe male.
E se avessi il tuo amore e poi non mi bastasse? Lottare per un sogno che non ti ha mai voluto amare e rendersi conto che non ti poteva bastare mai… mi farebbe male.
Sono una di quelle persone che non si accontenta mai di se stesso, non vado mai bene per i miei standard, mi sembra sempre di fare schifo in tutto.
Se la sofferenza cerca comprensione, la felicità non ne sente il bisogno.
Quando tocchi il fondo non è detto che si possa solo risalire: puoi anche iniziare a scavarti la fossa.
E tutte quelle attese che profumano di speranza, ma hanno il sapore del pianto.
Chi sta peggio di colui che è triste? Colui che si è abituato alla tristezza.
Che tristezza pensare a persone che fino a poco tempo prima ti esaltavano anche esageratamente, e subito dopo, hanno un comportamento a dir poco discutibile. Che tristezza ascoltare belle parole verso quello che hai fatto, e subito dopo un mutismo spaventoso. Che tristezza pensare che persone a cui hai dimostrato stima, considerazione, affetto e soprattutto rispetto, tutto d’un tratto cambiano atteggiamento. Che tristezza essersi illuso di aver incontrato una persona “unica”. Che tristezza aver immaginato qualcosa di grande. Dimostrazione che tante, troppe volte, le cose belle, poi così belle non sono. Che tristezza tutto questo. Però, c’è qualcosa di grandioso: la convinzione di operare per il bene, la certezza di lottare, la gioia di vedere anche una sola persona che ti apprezza. Se poi saranno più persone, allora sarà idilliaco. Signore, mi affido a te: quello che faccio non è gradito agli altri? Pazienza, l’importante è che lo sia per te.