Anonimo – Palindromi
Erano dadi tarati da donare.
Erano dadi tarati da donare.
Avida diva.
Sono un pazzol’ha detto il dottoreche non posso pensare più a tee che devo cambiare ossessionee salvare il salvabile, me.Sono un pazzo sì, però gli altri non sapranno maile montagne che faròcoi granelli che mi daisolo un pazzo come meche trivella la cittàper sbucare accanto a teper sbucare accanto a tee lo fà…Sono un pazzo ma io soquanto mi riscalderaiquante volte rifarò l’inventario dei tuoi neiquanto tempo aspetterò nello stomaco di un bara parlar con un caffè finché il tuo primo passo verràdiritto verso di me…Chi tu sianon è molto importantela mia vita passava di quasaprò farti da luce, d’ambienteda stufetta di felicitàperché un pazzo come memanca di pubblicitàma se resterai con meio farò di te una stardammi un ruolo nel tuo filmuna pelle che mi stiaperché adesso sono quiperché adesso in qualche modo sei mianon puoi mandarmi via…
Ciò che tu dai di te agli altri, non comporta il diritto di esigere da questi comprensione e riconoscenza.
L’amicizia è quando tu prendi il mio cioccolato tutti i giorni dalla mia borsa e io continuo a tenerlo nello stesso posto.
L’amore forzato da un solo lato ha sofferenti risvolti.
Quanta acqua, nel deserto.