Anonimo – Palindromi
O ne mette meno…
O ne mette meno…
Dire che cos’è l’amore sarebbe come scomporre l’arcobaleno.
Se guardi in faccia il dolore trovi la pace.
Da Carmelo Bene, abbiamo appreso l’arte del disapprendere,dello sperpero dell’arte, della generosità autentica di chi è uscito dalla catena di montaggio. Dobbiamo a questo genio la lezionedi un arte che non consola, che non si arruffiana con il potere,che considera l’individuo non come facente parte di un socialecatalogato e omologato. Quando lo ascolti non sai cosa voglianodire quei testi. Il fatto è che nell’istante in cui Carmelo Benepronuncia una parola, in quell’istante, tu sai cosa vuol dire,un istante dopo: non lo sai più. Così il significato del testoè una cosa che percepisci, si, ma nella forma aereadi una sparizione. Lui diventa quelle parole e quelle parolenon sono più parole, ma voce. E suono che accadediventa ciò che accade, e dunque tutto… e il resto non è più niente.
Amicizia, amore sono sentimenti bellissimi che purtroppo oggi hanno perso il loro significato. Troppo facilmente sento dire “ti voglio bene, ti amo”. Però mi rendo conto che non gli si da il giusto peso e cosa ancora più triste è che non si pensa che dall’altra parte c’è una persona che sta credendo a quelle parole. Pensate prima di dichiarare sentimenti inesistenti e a voi sconosciuti.
Un giorno l’amore incontro l’amicizia e gli chiese:”E tu cosa ci fai qui?”E l’amicizia:”Sono venuta a portare un sorriso dove tu hai lasciato una lacrima”.
È vero che si può vivere senza una donna ma non si può dire che si è vissuto bene.