Giovanni Gaggino – Antichi aforismi
Sarebbe follia voler far trionfare la superbia del medioevo: il ricco camminando col progresso s’innalza.
Sarebbe follia voler far trionfare la superbia del medioevo: il ricco camminando col progresso s’innalza.
Dio è rettitudine. Parlando di Dio, invocando Dio, pregando Dio, tutto è subordinato al sentimento della Rettitudine. Volendo far Dio strumento degli uomini vale negarlo.
L’occupazione è una necessità: l’uomo che vive nell’ozio ruba quello che mangia.
L’uomo inventa anche una minima cosa, si eleva al disopra degli altri.
Se il povero ruba, sovente ruba per necessità; se chi ha buona posizione ruba, lo fa trascinato dal vizio.
Gli egoisti sono poveri maestri nell’arte di godere, ignorando la gioia del dare e del darsi.
La moneta è il linguaggio internazionale.
Nulla è che tanto impedisca la felicità quanto un desiderio smodato e un soverchio studio di procacciarla.
È continuamente un pericolo che ci sovrasta.
Ciò che una generazione imparò a caro prezzo, la susseguente disimpara celiando.
Quale è proprio la natura dell’ingrato?Ella è di scordarsi i vecchi beneficii, se del continuo non ne riceve de’ novi.
Che cosa è il vino?Egli è la morte della memoria e il veleno dell’uomo, per cui si corrumpe l’età, e si perde il fiore della bellezza.
Che cosa è allegrezza?Egli è un movimento dell’animo, caggionato da una opinione di un bene che si aspetta, e che si crede l’uomo d’avere; la quale facendo perturbar l’animo, e uscire dalla ragione, non è cosa molto convenevole alle persone di alto Stato.
Perché dipingesi esser cieca la Fortuna?Percioché ella rende ciechi i favoriti suoi.
Chi è veramente libero?Colui che non serve ad alcun brutto affetto.
Quai sono coloro che meno temono la morte?Quei che meno agitati si ritrovano in questo mondo.
Come si può conoscere l’amico certo?Nelle cose incerte.