Giovanni Gaggino – Antichi aforismi
Imparate da chi muore a saper vivere.
Imparate da chi muore a saper vivere.
Si è sempre in tempo, volendo, a far del bene.
Io rappresento gli uomini quali dovrebbero essere, ma Euripide li rappresenta quali essi sono.
Non puoi insegnare al granchio a camminare dritto.
Camminando, semplicemente cammina. Stando seduto, semplicemente siedi. Soprattutto, non tentennare.
Se volete evitare il timore, pensate che bisogna temere ogni cosa.
Non fidarti della momentanea bonaccia: fa presto il mare ad agitarsi.
Beato colui che sereno, senza pianto, intesse la trama del giorno.
I beni e i mali della vita umana riescono grandi e piccoli secondo che piace alla nostra fantasia di rappresentargli.
Una vecchiaia immatura ed inquieta è la pena di chi ha passata una gioventù sregolata e voluttuosa.
Chi sa occuparsi a un ripiego sicuro contro la noia, quel sentimento molesto che ci avvilisce ai nostri occhi, e che avvelena il piacer della vita.
L’uomo ozioso è un’infelice, cui aggrava il peso della propria esistenza, e che non avendo in che distrarsi, sente al vivo i più piccoli mali che l’accompagnano.
La circospezione si garantisce da molti mali, ma se ella eccede, togliendoci il coraggio di parlare viene anche a privarci di molti beni.
Il divieto non significa necessariamente astensione, ma la pratica sotto forma di trasgressione.
Non c’è nessun male all’infuori della colpa.
Ricordati che l’uomo non vive altra vita che quella che vive in questo momento, né perde altra vita che quella che perde adesso.
Le persone oneste ed intelligenti difficilmente fanno una rivoluzione, perché sono sempre in minoranza.