Antonio Belsito – Morte
Vanno via col callo della vita alle dita, lasciando l’inchiostro che è passato nelle vene.
Vanno via col callo della vita alle dita, lasciando l’inchiostro che è passato nelle vene.
Egli, come se non aspettasse altro, proferì parola: “Giulio, lasciarvi, lasciare la mia quotidianità, è stato tremendo; la mia anima era qui ma il mio corpo era altrove e, allora, capisci come non sia stato, affatto, facile affrontare, nuovamente, i giorni. Ti dirò, sembravano tutti uguali, fermi, incolore. È stato come se il mio giorno fosse già passato, ma proprio in uno di questi giorni ho trovato il coraggio di riprendere il mio giorno, ritrovando la mia anima; solo così ho capito quant’è bello scorgere un orizzonte senza pensare possa essere la fine di un mondo. Caro e vecchio amico, eccomi qua, eccoci qua”.Guardavo Gianni, estasiato dalle sue parole.
Nel cuore le persone non muoiono mai.
Morire è solo un modo particolarmente esatto di invecchiare.
Non so se con la morte gli occhi si chiudono per sempre o finalmente si aprono.
“Ricicliamo” i sentimenti, lo spirito, alleniamoci al pensiero che nessuno è indenne dalle sventure e votiamo “La Legge del Cuore”, dicendo basta alla barbarie della pena di Morte, per mano di un altro uomo… impietoso!
Ecco la morte come ci inganna. Ci aggredisce con le cose che temiamo o ci ammalia con le cose che amiamo.