Antonio Curnetta – Vita
Ci sono giorni interminabili.I giorni che cambiano la tua vita dureranno tutta la vita.
Ci sono giorni interminabili.I giorni che cambiano la tua vita dureranno tutta la vita.
Arrivi con impeto, senza permesso; riemergendo d’improvviso in una memoria lasciata altrove, in notti silenti di una terra annientata e fucili stanchi; quando quel fastidio nella pancia accompagnava piccole gocce di sudore freddo, e cercava i tuoi occhi, in ogni uomo che avesse barba e scarponi sporchi; eri riparo. Riparo. Perché è istinto; quella cosa, marchiata nel sangue; che ci fa dire “mamma” quando uno spasmo coglie impreparati. Mamma come Dio, o Padre come cielo; o chissà cos’altro. Una voglia di intimità con se stessi. Come la Fede; come un plaid col quale avvolgersi, quanto basta per sentirsi al sicuro; dove è sufficiente che lo sguardo fissi terra o cielo, e lasciar parlare quel che siamo; e arriva quel desiderio di carezze da mani buone, paterne, più forte di qualunque vento. E oggi lo sguardo è altrove; guarda rive bagnarsi e ne ascolta il rumore. Osserva piccole gambe che corrono e piccole mani che cercano. È vita che cresce. Mi lascio trovare; avvolgere, come quel plaid. E voglio fare un po’ di posto anche a te. Un modo come un’altro per perdonarsi; per assolverti. Tu ora sei suo; e Lei non assolve mai nessuno; ma prova ad accompagnarmi lo stesso. E tutte le volte che Vita mi guarderà e la sua mano mi cercherà, Io ti perdonerò.
Le giornate si susseguono e alitano aria asciutta, la mia salute non ha riguardi e mi lascia madido e fragile; il continuo sbocciare delle rose è un sicuro indizio del tempo che scorre, quel tempo che non conosce cortesie e si rannicchia dietro la siepe; spero che un giorno non troppo lontano, questa si secchi, così da permettere a tutti di vederlo e bastonarlo: io al riguardo ho fermato gli orologi e bruciato i calendari. Ora tutto è immobile in casa mia, intanto che aspetto.
Guardiamo il cielo in attesa di un miracolo, senza accorgerci che il miracolo siamo noi e tutto ciò che sta attorno.
Ho bisogno di persone che arrivano e restano, di quelle dimenticano la valigia in un angolo e che, dopo aver spalancato la porta, ti stringono forte in un abbraccio. Ho bisogno di persone che ti accendono la luce nei momenti bui, di quelle che, non importa per chi, hanno il coraggio di prestarti i loro occhi per piangere con te. Ho bisogno di persone che non partano di nascosto al mattino presto, senza fare poi alcun rumore per paura di svegliarti, ma di qualcuno che indossi delle pantofole, che si metta comodo, sentendosi, in me, a casa.
Rivoltati, distruggi le abitudini programmate da oscuri fantasmi. Liberati, dall’eccesso dei doveri ingiustamente imposti… e cammina leggero nel passare delle stagioni…
Dio quante cose vanno storte solo perché si dà per scontato che l’altro capisca.