Antonio Porchia – Paura & Coraggio
Tutto era rimasto senza inganno, quella volta. E quella volta ebbi paura di tutto.
Tutto era rimasto senza inganno, quella volta. E quella volta ebbi paura di tutto.
Nella mia vita ho tanti obiettivi, però non sono capace ad affrontarne nemmeno uno.Spesso mi rinchiudo in me stesso per provare a raggiungere un’armonia, ma purtroppo ricado nello stato di povertà fisica e psicologica che ormai mi accompagna dall’adolescenza.
Infondo cosa separa l’uomo da quella che chiama felicità? Una pozione: coraggio.
Notte nera, nella barca al centro del lago nero striato dalla bianca luna. Sono stanco, non sono anima nera che si getta nell’acqua per amalgamarsi al nulla nero. Torno annaspando alla riva… l’acqua è troppo fredda.
Spesso viviamo di paure, di rinunce, di rimpianto invece di lasciarci andare e vivere quello che davvero accende il nostro cuore. Ci nascondiamo dietro massi erti di scuse e insicurezze, quando basterebbe alzare gli occhi, aprire il cuore e vivere davvero i nostri sogni. Basterebbe afferrare le nostre convinzioni con mano sicura, con la consapevolezza di ciò che si è. Basterebbe scuoterci con lo slancio della positività e del sorriso. Basterebbe così poco pere cancellare ciò che impoverisce e deprime le nostre scelte.
Ci vuole coraggio per sorridere, ci vuole coraggio per guardare il mondo con ottimismo mentre camminando ti crolla attorno. Ci vuole coraggio per stringere la mano e regalare un abbraccio a qualcuno quando spesso mentre lo fai un pugnale ti trafigge la schiena. Ci vuole coraggio per dire quello che si pensa, calcolando che troppo spesso le persone tengono per se i loro veri pensieri ed esternano solo quelli che servono e nel modo in cui li conviene. Ci vuole coraggio oggi giorno per essere persone vere e oneste se guardandoti attorno vedi solo ipocrisia, opportunismo e falsità.
La gente ha paura più di chiudere le vecchie ferite, che di formarne nuove. Ecco cosa le blocca dal vivere, dal darsi a qualcuno o alla vita: o il timore di nuove lacerazioni o che si rimarginino le vecchie.
Nella mia vita ho tanti obiettivi, però non sono capace ad affrontarne nemmeno uno.Spesso mi rinchiudo in me stesso per provare a raggiungere un’armonia, ma purtroppo ricado nello stato di povertà fisica e psicologica che ormai mi accompagna dall’adolescenza.
Infondo cosa separa l’uomo da quella che chiama felicità? Una pozione: coraggio.
Notte nera, nella barca al centro del lago nero striato dalla bianca luna. Sono stanco, non sono anima nera che si getta nell’acqua per amalgamarsi al nulla nero. Torno annaspando alla riva… l’acqua è troppo fredda.
Spesso viviamo di paure, di rinunce, di rimpianto invece di lasciarci andare e vivere quello che davvero accende il nostro cuore. Ci nascondiamo dietro massi erti di scuse e insicurezze, quando basterebbe alzare gli occhi, aprire il cuore e vivere davvero i nostri sogni. Basterebbe afferrare le nostre convinzioni con mano sicura, con la consapevolezza di ciò che si è. Basterebbe scuoterci con lo slancio della positività e del sorriso. Basterebbe così poco pere cancellare ciò che impoverisce e deprime le nostre scelte.
Ci vuole coraggio per sorridere, ci vuole coraggio per guardare il mondo con ottimismo mentre camminando ti crolla attorno. Ci vuole coraggio per stringere la mano e regalare un abbraccio a qualcuno quando spesso mentre lo fai un pugnale ti trafigge la schiena. Ci vuole coraggio per dire quello che si pensa, calcolando che troppo spesso le persone tengono per se i loro veri pensieri ed esternano solo quelli che servono e nel modo in cui li conviene. Ci vuole coraggio oggi giorno per essere persone vere e oneste se guardandoti attorno vedi solo ipocrisia, opportunismo e falsità.
La gente ha paura più di chiudere le vecchie ferite, che di formarne nuove. Ecco cosa le blocca dal vivere, dal darsi a qualcuno o alla vita: o il timore di nuove lacerazioni o che si rimarginino le vecchie.
Nella mia vita ho tanti obiettivi, però non sono capace ad affrontarne nemmeno uno.Spesso mi rinchiudo in me stesso per provare a raggiungere un’armonia, ma purtroppo ricado nello stato di povertà fisica e psicologica che ormai mi accompagna dall’adolescenza.
Infondo cosa separa l’uomo da quella che chiama felicità? Una pozione: coraggio.
Notte nera, nella barca al centro del lago nero striato dalla bianca luna. Sono stanco, non sono anima nera che si getta nell’acqua per amalgamarsi al nulla nero. Torno annaspando alla riva… l’acqua è troppo fredda.
Spesso viviamo di paure, di rinunce, di rimpianto invece di lasciarci andare e vivere quello che davvero accende il nostro cuore. Ci nascondiamo dietro massi erti di scuse e insicurezze, quando basterebbe alzare gli occhi, aprire il cuore e vivere davvero i nostri sogni. Basterebbe afferrare le nostre convinzioni con mano sicura, con la consapevolezza di ciò che si è. Basterebbe scuoterci con lo slancio della positività e del sorriso. Basterebbe così poco pere cancellare ciò che impoverisce e deprime le nostre scelte.
Ci vuole coraggio per sorridere, ci vuole coraggio per guardare il mondo con ottimismo mentre camminando ti crolla attorno. Ci vuole coraggio per stringere la mano e regalare un abbraccio a qualcuno quando spesso mentre lo fai un pugnale ti trafigge la schiena. Ci vuole coraggio per dire quello che si pensa, calcolando che troppo spesso le persone tengono per se i loro veri pensieri ed esternano solo quelli che servono e nel modo in cui li conviene. Ci vuole coraggio oggi giorno per essere persone vere e oneste se guardandoti attorno vedi solo ipocrisia, opportunismo e falsità.
La gente ha paura più di chiudere le vecchie ferite, che di formarne nuove. Ecco cosa le blocca dal vivere, dal darsi a qualcuno o alla vita: o il timore di nuove lacerazioni o che si rimarginino le vecchie.