Antonio Rega – Stati d’Animo
L’errore è: attribuire all’altro il merito della propria felicità, e la colpa della propria possibile infelicità.
L’errore è: attribuire all’altro il merito della propria felicità, e la colpa della propria possibile infelicità.
Ho una grave malattiache si chiama fantasiaporta quasi all’eresiaè considerata pazzia.
È bello aspettare chi sai che arriverà.
La magia dell’alba, l’emozione di vedere il sole svegliarsi ed alzarsi nel cielo, osservare le ultime ombre della notte allontanarsi, fino a scomparire, sorseggiare il caffè con te che qui, accanto a me, dividi questo stupendo attimo.
Secondo te stai al centro dell’attenzione, secondo me stai alla periferia della dignità.
Ne ho viste di cose cattive e ne ho sentite di storie su di me, ma mentre il tempo passava quello che era stato detto su di me si sgretolava nel nulla e chi lo aveva inventato cadeva piano piano dietro me del suo stesso male.
Mi sento svuotata, come se qualcuno avesse rubato tutti i miei sogni e li avesse poi realizzati per conto suo.
Ho una grave malattiache si chiama fantasiaporta quasi all’eresiaè considerata pazzia.
È bello aspettare chi sai che arriverà.
La magia dell’alba, l’emozione di vedere il sole svegliarsi ed alzarsi nel cielo, osservare le ultime ombre della notte allontanarsi, fino a scomparire, sorseggiare il caffè con te che qui, accanto a me, dividi questo stupendo attimo.
Secondo te stai al centro dell’attenzione, secondo me stai alla periferia della dignità.
Ne ho viste di cose cattive e ne ho sentite di storie su di me, ma mentre il tempo passava quello che era stato detto su di me si sgretolava nel nulla e chi lo aveva inventato cadeva piano piano dietro me del suo stesso male.
Mi sento svuotata, come se qualcuno avesse rubato tutti i miei sogni e li avesse poi realizzati per conto suo.
Ho una grave malattiache si chiama fantasiaporta quasi all’eresiaè considerata pazzia.
È bello aspettare chi sai che arriverà.
La magia dell’alba, l’emozione di vedere il sole svegliarsi ed alzarsi nel cielo, osservare le ultime ombre della notte allontanarsi, fino a scomparire, sorseggiare il caffè con te che qui, accanto a me, dividi questo stupendo attimo.
Secondo te stai al centro dell’attenzione, secondo me stai alla periferia della dignità.
Ne ho viste di cose cattive e ne ho sentite di storie su di me, ma mentre il tempo passava quello che era stato detto su di me si sgretolava nel nulla e chi lo aveva inventato cadeva piano piano dietro me del suo stesso male.
Mi sento svuotata, come se qualcuno avesse rubato tutti i miei sogni e li avesse poi realizzati per conto suo.