Remo Branca – Arte
La civiltà greca ci dichiara che nelle rappresentazioni artistiche altro è sentire altro è vedere. Vedere è peggio, è più impressionante.
La civiltà greca ci dichiara che nelle rappresentazioni artistiche altro è sentire altro è vedere. Vedere è peggio, è più impressionante.
L’arte, io non lo so se sia eterna o provvisoria, se la forma d’arte nella quale viviamo per molti secoli ci si sia connaturata come sangue, ma so che questa carica, che noi abbiamo oggi, è una carica di comprensione della vita.
La vera opera d’arte non è forse, quella che s’impone senza ambizioni di successo e che nasce da una autentica abilità e da una sicura maturità professionale?
L’arte è l’espressione della personalità: io, l’artista, io sono importante nell’arte, io mi devo esprimere, eventualmente, io devo comunicare. Questo è tutto quello che è importante nell’arte. Ciò ha rovinato l’arte.
L’arte deve iniziare con consapevolezza e terminare nell’inconscio, cioè oggettivamente; l’Io è consapevole rispetto alla produzione, inconscio rispetto al prodotto.
L’arte consiste nel rappresentare ciò che non esiste.
Ad un esame del sangue gli trovarono una vena creativa… incurabile!
La prima arte da apprendere è l’arte di sorridere.
Ognuno fa la sua arte alla sua maniera, o conoscendo la gioia del salire in frecce verso astrali riposi o quella del discendere nelle miniere dove gremogliano fiori di cadaveri e di fertili spasimi. Stalattiti: cercarle dovunque, nelle mangiatoie allargate dal dolore, con gli occhi bianchi come le lepri degli angeli.
Voglio uscire fuori da una speranza da un disegno.
Questa mattina all’improvviso, si sono aperte due mie orchidee bianche.È stata come una visita che mi ha colmato di una grande emozione.
Tra 50 anni sfoglierò i miei libri di storia dell’arte e mi guarderò intorno e mi chiederò: “Che fine ha fatto la storia del mondo?”.
Da ambiguità e confusione può nascere qualcosa! Dalla sintesi esasperata no!
Se mi fosse concesso, ricomincerei al punto in cui mi guidarono i miei primi schizzi, considerando tutto ciò che è avvenuto da allora in poi come la fase preparatoria di una nuova finale età creativa.
Esistono senso e ragione ad occuparsi d’arte soltanto se si è come un ruscello montano, le cui acque sgorgano incessantemente con uno scrosciare che diviene la voce stessa del loro creatore.
L’Espressionismo è un’esigenza dello spirito. Non è un programma di stile. È un problema dell’anima. È cosa dell’umanità.
Essere artisti è osservare con le orecchie, ascoltare con gli occhi e parlare con il cuore.