Arthur Schopenhauer – Morte
Dei mali della vita ci si consola con la morte, e della morte con i mali della vita. Una gradevole situazione.
Dei mali della vita ci si consola con la morte, e della morte con i mali della vita. Una gradevole situazione.
La vita è come una stoffa ricamata della quale ciascuno nella propria metà dell’esistenza può osservare il diritto, nella seconda invece il rovescio: quest’ultimo non è così bello, ma più istruttivo, perchè ci fa vedere l’intreccio dei fili.
Il più bel giorno della vita sarà quello in cui l’idea di lasciarla non ci farà più paura.
Il perfetto uomo di mondo sarebbe colui che non fosse mai né dubbioso né precipitoso nel prendere le sue decisioni.
Ognuno di quelli che si ammazzano risparmia la vita ad uno di quelli che andrebbero ammazzati.
Un ricamo li nell’armadio, sulle lenzuola di seta custodite come uno scrigno prezioso e intoccabile. Le guardo, le sfioro poi mi allontano. La sera prima che ti saresti sposata avevo sognato di metterle sul tuo letto, e tu con gli occhi pieni di lacrime di emozione mi avresti detto: Mamma da domani abiterò qui, ma so che quando tornerò a casa da te mi aspetterai a braccia aperte. Quel ricamo aveva dentro i fili del tuo futuro ma questo futuro non l’hai vissuto. Ora quei fili mi graffiano il cuore, e non so a cosa aggrapparmi per non sprofondare nel mio dolore.
La morte non va temuta perché quando ci siamo noi non c’è lei e quando c’è lei non ci siamo noi.