Arturo Graf – Antichi aforismi
Il primo dovere del galantuomo sarà di non fare il male; il secondo, di non lasciarsi sopraffare e maltrattare. Che serve che uno sia galantuomo, se il primo furfante a cui s’abbatte se lo può mettere sotto i piedi?
Il primo dovere del galantuomo sarà di non fare il male; il secondo, di non lasciarsi sopraffare e maltrattare. Che serve che uno sia galantuomo, se il primo furfante a cui s’abbatte se lo può mettere sotto i piedi?
Pensar come i pochi; parlar come in molti; come i pochi, cioè i saggi; come in molti, cioè senza affettazione o singolarità.
Non siamo responsabili delle nostre azioni e neppure delle nostre intenzioni, ma della riflessione su ciò che abbiamo fatto.
Certissimo segno d’animo abietto e villano: umiliarsi, se trattato con durezza; se con mansuetudine, insolentire.
Che cosa terribile quando il giudice equo dà una sentenza iniqua.
Nel concepire un ideale possiamo presumere quel che vogliamo, ma dovremmo evitare le impossibilità.
Nelle imprese ove non è rischio, non può essere gloria.
Pensar come i pochi; parlar come in molti; come i pochi, cioè i saggi; come in molti, cioè senza affettazione o singolarità.
Non siamo responsabili delle nostre azioni e neppure delle nostre intenzioni, ma della riflessione su ciò che abbiamo fatto.
Certissimo segno d’animo abietto e villano: umiliarsi, se trattato con durezza; se con mansuetudine, insolentire.
Che cosa terribile quando il giudice equo dà una sentenza iniqua.
Nel concepire un ideale possiamo presumere quel che vogliamo, ma dovremmo evitare le impossibilità.
Nelle imprese ove non è rischio, non può essere gloria.
Pensar come i pochi; parlar come in molti; come i pochi, cioè i saggi; come in molti, cioè senza affettazione o singolarità.
Non siamo responsabili delle nostre azioni e neppure delle nostre intenzioni, ma della riflessione su ciò che abbiamo fatto.
Certissimo segno d’animo abietto e villano: umiliarsi, se trattato con durezza; se con mansuetudine, insolentire.
Che cosa terribile quando il giudice equo dà una sentenza iniqua.
Nel concepire un ideale possiamo presumere quel che vogliamo, ma dovremmo evitare le impossibilità.
Nelle imprese ove non è rischio, non può essere gloria.